Nella foto Mauro Franzese e salvatore Barbato
Blitz anticamorra a Casoria nei confronti del gruppo del boss Mauro Franzese, alias “Maruzziell”, 55 anni, storico esponente della potente cosca radicata tra Afragola e Casoria. del clan Moccia.
Tra i destinatari di un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), oltre a Fnzese sono finiti in manette altri cinque presunti affiliati: Salvatore Barbato, detto “’Totor ’o can”, 57 anni; Salvatore Ambrosio, noto come “’o chiatton”, 31 anni; Jonathan Piglia, 29 anni; Vincenzo Russo, soprannominato “’o magone”, 41 anni; e Salvatore Iorio, detto “Totore ’o siciliano”, 40 anni.
Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa e dei reati di armi, droga, estorsione e tentata estorsione, con l’aggravante del metodo e delle finalità camorristiche. Salvatore Barbato si trova piantonato in ospedale perchè il 20 novembre scorso è stato ferito gravemente a colpi di pistola insieme con il suo guardaspalle Mauro Sorrentino.
Il blitz è scattato al termine di un anno di indagini condotte dalla Squadra Mobile, sotto la direzione dei sostituti procuratori Ilaria Sasso del Verme e Giorgia De Ponte, e coordinate dall’aggiunto Sergio Ferrigno. Dalle 174 pagine del decreto di fermo, come riportano Cronache di Napoli e Il Roma, emerge che il leader indiscusso del gruppo sarebbe stato proprio Franzese, figura di riferimento del clan Moccia nella zona di Casoria.
Secondo gli investigatori, a partire da gennaio scorso, l’organizzazione avrebbe messo in atto una strategia criminale mirata a ottenere il controllo del territorio, imponendo tangenti a imprenditori edili, commercianti e operatori economici. Per raggiungere i propri obiettivi, il clan non avrebbe esitato a ricorrere a minacce, danneggiamenti e attentati dinamitardi.
Nel vertice operativo, sempre secondo la Dda, rientravano anche Salvatore Barbato, Jonathan Piglia e Salvatore Ambrosio, attivi soprattutto nello spaccio di droga e nell’imposizione del racket. I tre, in collaborazione con Vincenzo Russo, avrebbero organizzato diversi incontri per pianificare i raid, effettuando sopralluoghi mirati a identificare le vittime da colpire. Salvatore Iorio, invece, si sarebbe concentrato sulla gestione della droga e sull’organizzazione di incontri con clan rivali, finalizzati anche a eventuali ritorsioni.
La Campania sorride con il 10eLotto. Nell'ultimo concorso, come riporta Agipronews, è arrivata una doppietta… Leggi tutto
A Casavatore, il problema della chiusura dello Stadio Comunale continua a pesare sulla comunità, in… Leggi tutto
Stasera mercoledì 12 febbraio, il palco dell'Ariston tornerà a ospitare la seconda serata del Festival… Leggi tutto
Mariasole Pollio è una delle protagoniste della 75esima edizione del Festival di Sanremo, ricoprendo il… Leggi tutto
Napoli– Ha preso il via ieri, davanti alla quarta sezione penale della Corte di Appello… Leggi tutto
Dopo “Mille vite”, pubblicato per Albatros nel 2019 con la prefazione del giornalista e scrittore… Leggi tutto
Leggi i commenti
Questa situazione a Casoria è molto complessa e mostra come la criminalità organizzata continua a influenzare la vita delle persone. E' importante che le autorità continuino a lavorare per combattere queste attività illecite.
In effetti, la lotta contro la camorra è cruciale, ma mi chiedo se le operazioni siano sufficienti per fermare questi gruppi. Serve un impegno costante da parte dello stato e della comunità.
La situazione sembra sempre più difficile e complicata, speriamo che le indagini portino a risultati concreti. La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità per tutti noi.