Napoli. Un nuovo capitolo si apre nel misterioso omicidio dell’ingegnere Salvatore Coppola, ucciso a colpi di pistola lo scorso marzo nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, a poca distanza dal suo studio.
Gennaro Petrucci, 73enne ritenuto dalla Procura il mandante dell’agguato, ha sorpreso tutti collaborando con la giustizia. La notizia ha scosso il processo in corso alla Corte d’Assise, costringendo Petrucci a revocare il suo avvocato di fiducia.
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Secondo le indagini, l’ingegnere sarebbe stato eliminato per una questione legata a una lussuosa villa a Portici, in cambio di una lauta ricompensa di 20mila euro. A premere il grilletto sarebbe stato il 64enne Mario De Simone, già arrestato e ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio.
La collaborazione di Petrucci (marito dell’imprenditrice Silvana Fucito, simbolo dell’antiracket) promette di aprire scenari nuovi su un caso che ha sconvolto l’opinione pubblica.
Le dichiarazioni del presunto mandante potrebbero svelare nuovi dettagli sulle dinamiche dell’agguato e coinvolgere altri soggetti. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire la fitta rete di relazioni che ha portato all’omicidio dell’ingegnere Coppola.
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