Meta di Sorrento – Un diciannovenne di Sant’Antonio Abate, incensurato, è stato arrestato dai Carabinieri dopo aver aggredito un controllore dell’EAV sulla Circumvesuviana e tentato la fuga.L’episodio si è verificato mentre il giovane viaggiava sulla tratta Napoli-Sorrento senza biglietto.
Durante un controllo, l’agente dell’Ente Autonomo Volturno, un uomo di 60 anni, ha scoperto l’irregolarità e ha tentato di sanzionarlo. Di fronte alla possibilità di una multa, il diciannovenne ha reagito con violenza, colpendo il controllore con un pugno al volto.
Punti Chiave Articolo
Approfittando dell’apertura delle porte del treno alla fermata di Meta, il giovane è sceso rapidamente e si è dileguato. Successivamente, ha cercato di allontanarsi salendo su un autobus diretto verso Sorrento.
Grazie alla pronta segnalazione dell’agente aggredito, che ha fornito una descrizione dettagliata del fuggitivo e della sua direzione di fuga, i Carabinieri della Compagnia di Sorrento hanno intercettato l’autobus in cui si trovava il ragazzo. I militari sono saliti sul mezzo, lo hanno identificato e lo hanno arrestato.
Il ragazzo era fuggito su un bus diretto a Sorrento
Il diciannovenne è stato condotto in caserma e posto agli arresti domiciliari con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre che di interruzione di pubblico servizio.
Il controllore EAV, vittima dell’aggressione, ha riportato lesioni al volto giudicate guaribili in 15 giorni. L’episodio ha suscitato indignazione, evidenziando ancora una volta i rischi affrontati quotidianamente dal personale addetto ai controlli sui mezzi pubblici.
Articolo pubblicato il giorno 7 Dicembre 2024 - 12:36
L’articolo racconta una situazione molto grave, ma mi chiedo se ci siano soluzioni per prevenire episodi simili in futuro. Non è la prima volta che sento di controllori aggrediti, serve più sicurezza.
Sono d’accordo con te, la sicurezza dei controllori è fondamentale. Forse dovrebbero aumentare le pattuglie sui treni e sensibilizzare i passeggeri sul rispetto delle regole.
Il problema è più complesso di quello che sembra, ci vorrebbe un intervento più deciso delle autorità e una maggiore educazione al rispetto reciproco tra viaggiatori e personale.