Sara Romano
È stato condannato a quattro anni di reclusione il 29enne responsabile dell’incidente che, lo scorso 5 maggio, ha spezzato la vita di Sara Romano, una giovane di 21 anni. Alla guida di un Suv di grossa cilindrata, l’uomo travolse la ragazza all’alba, per poi fuggire senza prestare soccorso.
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Dopo giorni di ricerche, il responsabile si costituì spontaneamente, collaborando con gli inquirenti.La sentenza ha suscitato indignazione e dolore nella famiglia della vittima. “La vita di nostra figlia non vale quattro anni”, ha dichiarato il padre di Sara Romano, esprimendo tutta l’amarezza per quella che ritiene una pena inadeguata rispetto alla gravità del reato.
Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi e Sinistra), a cui i familiari si sono rivolti per un appello pubblico. “Servono pene più severe e maggiore prevenzione, ma il governo sembra disinteressato a intervenire con misure realmente efficaci. Il nuovo Codice della strada è solo un palliativo che non ferma la strage sulle nostre strade”, ha dichiarato il parlamentare.
L’incidente riaccende il dibattito sulla necessità di riforme incisive per garantire maggiore giustizia alle vittime e fermare le morti per incidenti stradali.
“Sono d’accordo con il papà di Sara, una vita non vale quattro miseri anni. Da pochi giorni è entrato in vigore il nuovo codice della strada, che giudico un palliativo assolutamente inutile per fermare le stragi che continuano a consumarsi ogni giorno nelle strade italiane. Servono pene più severe, ma da sole non bastano, serve anche più prevenzione, tutte misure che questo governo non vuole assolutamente mettere in campo.
Servono più controlli in strada, servono più dossi, serve un piano serio di prevenzione, da valutare strada per strada, Comune per Comune. Le nuove norme, invece, non serviranno a fermare questa lunghissima scia di sangue”. Così Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra.
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Io penso che la sentenza sia molto ingiusta e che non rappresenta il valore di una vita. Quattro anni sono pochini, e non risolvono il problema delle morti in strade. La sicurezza deve essere una priorità.
Concordo con te, Joey. È triste vedere come la vita di una persona possa essere considerata così poco. Dobbiamo fare qualcosa per cambiare questa situazione e rendere le strade più sicure per tutti.
La pena non è proporzionale al crimine commesso, questo è chiaro a tutti. Speriamo che ci siano più azioni da parte del governo per prevenire questi incidenti in futuro e tutelare le vite umane.