Acerra. Erano finiti in carcere lo scorso 1° dicembre Biagio Mazzuoccolo e Antonio Marchese, entrambi 23enni, mentre per Edoardo Sorrentino, 39 anni, erano stati disposti gli arresti domiciliari.
I tre, fermati dagli agenti del Commissariato di Acerra guidati dal vicequestore Livia Nicodemo, sono gravemente indiziati di aver commesso, in concorso tra loro, una serie di rapine ai danni di giovani vittime. L’ordinanza cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Nola su richiesta della Procura locale, ha fatto emergere un quadro investigativo dettagliato, con episodi di criminalità avvenuti tra il 5 e il 17 settembre scorso.
Le rapine si caratterizzavano per modalità ricorrenti e particolarmente violente. Il primo episodio si è verificato il 5 settembre nel parcheggio dell’Ipercoop: un uomo, avvicinato da una 500L con a bordo due individui, è stato convinto a spostarsi in una zona isolata con la scusa di un incontro intimo. Lì è stato minacciato con un coltello e derubato di 20 euro, due anelli e carte di credito. Prima di fuggire, i malviventi hanno anche forato le gomme della sua auto.
Il 15 settembre, nella stessa zona, un altro uomo è stato aggredito da un gruppo di tre persone: costretto a spostare l’auto in una strada secondaria, è stato rapinato di 60 euro, del cellulare – successivamente formattato – e minacciato con la promessa di ritorsioni, dopo che i rapinatori hanno fotografato la sua vettura e il documento di identità.
L’ultimo colpo risale al 17 settembre: un automobilista è stato bloccato sulla sua Yaris all’altezza della rotonda dell’Ipercoop. Dopo essere stato costretto a fermarsi, è stato aggredito brutalmente con una tenaglia, calci e pugni, e derubato di denaro, telefono ed effetti personali.
In seguito all’interrogatorio di garanzia, l’avvocato Vincenzo Esposito, difensore di Antonio Marchese, ha presentato una richiesta di sostituzione della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari, evidenziando elementi che attenuavano le esigenze cautelari. Il Gip del Tribunale di Nola ha accolto l’istanza, disponendo il trasferimento di Marchese agli arresti domiciliari in attesa del processo.
Le indagini, coordinate dal Commissariato di Acerra, proseguono per ricostruire l’intera rete di responsabilità e per accertare eventuali ulteriori episodi legati alla banda.
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E un articolo che fa riflettere molto su la sicurezza nelle nostre città. Le rapine sono aumentate e sembra che i giovani non hanno paura di commettere crimini. Speriamo che le indagini portino a giustizia per le vittime.