Il progetto di riqualificazione di Bagnoli ha sollevato preoccupazioni tra gli amministratori dell’Area Marina Protetta del Parco Sommerso della Gaiola, un’area considerata uno degli ultimi paradisi costieri di Napoli. Le critiche si concentrano sul piano che prevede il raddoppio del collettore per lo scarico delle acque nere e piovane nel mare.
Preoccupazioni e contestazioni sul progetto
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Maurizio Simeone, direttore dell’Area Marina Protetta, esprime il suo disappunto per la decisione governativa che permetterebbe il raddoppio delle acque di fogna scaricate in mare con piogge intense. Simeone sottolinea che “La Gaiola è il vero polmone biologico della costa napoletana”, insistendo sulla necessità di proteggere quest’area unica. Secondo lui, le relazioni tecniche evidenziano un aumento nei volumi di scarico, portando da 100 a 200 metri cubi al secondo.
Sostegno dalla comunità scientifica
Il progetto ha trovato resistenza anche da parte della comunità scientifica e culturale che si è schierata a difesa del parco. Si teme che le modifiche possano ampliare i carichi di acqua nera, con conseguenze dannose per le 15 comunità biologiche presenti nell’area, tra cui preziosi habitat come la Posidonia oceanica e il Coralligeno.
Verso una soluzione alternativa
Simeone cita l’impianto di trattamento delle acque di Cuma, operativo al minimo delle sue capacità, come una possibile soluzione per evitare i potenziali danni alla Gaiola. Al momento, vi è apertura al dialogo con il ministero per pianificare modalità che non alterino l’equilibrio ambientale costiero. La questione rimane aperta, con l’urgenza di considerare la tutela ambientale come priorità fondamentale.
Articolo pubblicato il giorno 8 Dicembre 2024 - 07:54
E’ importante che le persone capiscano l’importanza del parco somerso della gaiola e come questo progetto possa causare danni ambientali. Dobbiamo proteggere questi luoghi, non possiamo solo pensare al profitto economico. La salute del mare è fondamentale.