Una giornata di lavoro come tante per Papa Francesco, che oggi ha spento 88 candeline. Gli auguri sono giunti da ogni parte del mondo, a testimonianza dell’affetto e della stima che il Pontefice continua a suscitare. Tra i primi a omaggiare il Papa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato come “le sue parole e i suoi richiami costituiscono, per credenti e non credenti, un punto fermo”. Anche la premier Giorgia Meloni ha inviato i suoi auguri, definendo le parole e gli insegnamenti di Francesco “fonte d’ispirazione per tutti”.
A Roma, la sua diocesi, l’abbraccio arriva dalla Chiesa italiana, ma anche da lontano, con messaggi toccanti come quello dei detenuti di San Vittore, che hanno omaggiato il Pontefice sulle note di Astor Piazzolla, un artista molto amato da Bergoglio. Non sono mancati gli auguri dalla parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, che Francesco continua a chiamare ogni giorno, in segno di vicinanza a una comunità martoriata.
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Il compleanno si colloca tra due eventi di grande rilevanza per il Pontefice: il Natale imminente e l’apertura della Porta Santa, che darà inizio al Giubileo. Ma nonostante lo sguardo sia rivolto al futuro, Francesco ripercorre anche tappe fondamentali del passato, raccontate nel libro “Spera”, anticipato oggi da alcune testate.
Il Papa torna con la mente al barrio Flores di Buenos Aires, dove trascorse la sua infanzia, ricordando l’umanità vissuta anche nelle fragilità, come tra le prostitute. Tra i ricordi più recenti, emerge il viaggio in Iraq nel 2021 e il duplice attentato scampato. “La polizia – rivela Francesco nel libro – aveva avvisato la Gendarmeria vaticana di un’informativa dai servizi segreti inglesi: una donna kamikaze e un furgone imbottito di esplosivo erano diretti a Mosul durante la mia visita”.
Nonostante il rischio, il Papa proseguì il viaggio. “Dopo la visita a Mosul, chiesi alla Gendarmeria cosa si sapesse sui due attentatori. Il comandante mi rispose: ‘Non ci sono più’. La polizia irachena li aveva intercettati e neutralizzati. Questo evento mi ha colpito profondamente: anche questo è il frutto avvelenato della guerra”, scrive il Pontefice.
Nel giorno del suo compleanno, Francesco ha inviato un pensiero ai giovani, coinvolti in un’iniziativa delle Acli. “Non piegatevi a richieste che vi umiliano e vi procurano disagio, a pretese che sporchino la vostra genuinità”, ha detto, facendo riferimento alle difficoltà legate al lavoro e alla crisi climatica, responsabilità delle generazioni passate.
Infine, Francesco non ha mancato di condividere una risata. In un editoriale per il New York Times, il Pontefice ha ribadito l’importanza del senso dell’umorismo. “Le barzellette sui gesuiti e quelle raccontate dai gesuiti sono uniche nel loro genere – ha ironizzato -, paragonabili forse solo a quelle sui carabinieri in Italia o sulle madri ebree nell’umorismo yiddish”.
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