Mario Tessuto, al secolo Mario Buongiovanni, si è spento all’età di 81 anni, lasciando un’eredità musicale fatta di grandi successi. Nato il 7 settembre 1943 a Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta, Tessuto iniziò la sua carriera come barbiere, coltivando nel frattempo una passione profonda per la musica. Fu grazie all’amicizia con Livio Macchia, cantante e chitarrista dei Camaleonti, che trovò l’opportunità di esibirsi dal vivo.
Il suo debutto importante avvenne nel 1968 al Cantagiro con il brano “Ho scritto fine”, scritto da Don Backy. Tuttavia, il successo arrivò l’anno successivo, nel 1969, con “Lisa dagli occhi blu”, un brano romantico e orecchiabile firmato da Giancarlo Bigazzi e Claudio Cavallaro. La canzone, seconda classificata a Un disco per l’estate, divenne rapidamente uno dei pezzi più venduti dell’anno e un simbolo della musica italiana degli Anni ’60.
Il trionfo del brano ispirò anche il musicarello omonimo, diretto da Bruno Corbucci, un genere cinematografico che metteva in scena artisti famosi e le loro canzoni, riflettendo sulle tendenze giovanili dell’epoca e il rapporto con il mondo degli adulti.
Nel 1970, Mario Tessuto partecipò al Festival di Sanremo in coppia con Orietta Berti, presentando il brano “Tipitipitì”. Sempre nello stesso anno, prese parte a un evento storico per la musica leggera italiana: la celebre cavalcata da Milano a Roma, realizzata da Mogol e Lucio Battisti tra il 21 giugno e il 26 luglio.
Negli anni successivi, continuò a lasciare il segno nella musica italiana. Nel 1975 incise “Rivoglio lei”, versione italiana del successo di Eric Carmen All by Myself, con il testo di Cristiano Minellono. Tessuto lavorò anche come autore per altri artisti: nel 1976 scrisse “Meglio libera” per Loredana Bertè e nel 1984 “Utopia” per Pascal.
Un artista che, con il suo talento e la sua sensibilità, ha attraversato decenni di musica italiana, regalando emozioni che resteranno vive nel cuore del pubblico.
Articolo pubblicato il giorno 5 Dicembre 2024 - 14:04