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Napoli, l’enoteca don Mimì: un pezzo di storia nel cuore del centro storico

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Napoli. Nel cuore pulsante di Napoli, al civico 47 di via Martiri d’Otranto, c’è un’enoteca che racconta una storia ricca di tradizione e passione. Fondata nel 1939, è un luogo che ha visto crescere e trasformarsi non solo la città, ma anche chi ha avuto il coraggio di investirvi tutto il proprio impegno.

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Qui, tra le mura di una piccola bottega, inizia la storia di Domenico La Marca, un giovane di Nola che, a soli quattordici anni, decide di trasferirsi a Napoli per aiutare la sua famiglia. Con cinque fratelli più piccoli da accudire, era necessario fare delle scelte, e così si fa strada nell’enoteca dello zio, che diventa per lui una scuola di vita.

Col tempo, Domenico, affettuosamente conosciuto come Don Mimì, non solo diventa il gestore del negozio, ma anche il proprietario. Si dedica con passione alla selezione dei migliori vini, portando nella sua cantina il meglio del Vesuvio, dopo aver viaggiato in lungo e in largo per l’Italia, accumulando conoscenze e segreti sui vigneti e le annate.

 Il legame speciale con Vittorio De Sica

Ma questa enoteca ha anche un legame speciale con la storia del cinema e della cultura. Nello stesso palazzo in cui Don Mimì aveva la sua attività, ha vissuto Vittorio De Sica, uno dei registi più amati e noti del cinema mondiale. Il grande maestro del cinema italiano, in un passaggio della sua autobiografia, descriveva la sua infanzia a Napoli, in via Martiri d’Otranto, dove viveva con la sua famiglia.

Quella strada, che all’epoca era un rione popolare, è il teatro di ricordi indimenticabili: il calore della cucina, il suono del canto triste dei parenti dei detenuti, i giochi spensierati e la malinconia di una Napoli che oggi non c’è più.

De Sica racconta di come da bambino osservava il fuoco che moriva nel camino di casa, delle risate e dei dispiaceri, ma anche delle piccole cose quotidiane che avrebbero ispirato il suo lavoro. La Napoli di inizio secolo, tra processioni, eruzioni e epidemie, è un ritratto di vita che si intreccia perfettamente con l’atmosfera di quell’enoteca, un luogo dove il vino e la memoria storica si mescolano in un abbraccio senza tempo.

L’enoteca di Don Mimì, che dal 1939 continua a raccontare la sua storia tra i vicoli di Napoli e dove il passato incontra il futuro, è gestita dal figlio di Don Mimì, Gennaro La Marca che porta con sé ogni insegnamento, ogni emozione e ogni segreto che il padre ha custodito gelosamente nel corso degli anni.

Le mura di quella cantina raccontano ancora oggi, attraverso le sue mani, il passato di una famiglia che ha saputo tramandare una storia fatta di amore per il buon vino e il rispetto per la memoria di un’epoca che continua a vivere nel presente. Gennaro, con grande orgoglio, preserva ogni angolo di quella tradizione, facendo sì che l’enoteca Don Mimì resti un punto di riferimento per chi desidera non solo acquistare un buon vino, ma anche respirare l’atmosfera di una Napoli che non smette mai di raccontarsi.

 Nel locale oggi anche gin artigianali, spiriti di alta classe e altre bevande ricercate

Ma non è tutto: l’enoteca è diventata anche una meta ideale per chi cerca prodotti particolari e innovativi. Qui, infatti, è possibile scoprire una selezione di gin artigianali, spiriti di alta classe e altre bevande ricercate che arricchiscono l’esperienza di chi entra in questo luogo ricco di tradizione.

In particolare, per chi è attento alla qualità degli ingredienti, Don Mimì offre anche una vasta scelta di vini senza solfiti, pensati per chi desidera un prodotto naturale, puro e privo di additivi. Ogni bottiglia è frutto di un’attenta selezione, che riflette il rispetto per la natura e per le tradizioni vinicole che hanno reso famoso questo angolo di Napoli.

L’enoteca Don Mimì dal 1939 oggi è un’istituzione storica della città, un luogo che continua a raccontare storie: quelle di chi ci lavora, di chi passa a comprare il vino, e di chi, come De Sica, ha lasciato una traccia indelebile nella città. Un angolo di Napoli che resiste, testimone di un passato che si fa presente ogni volta che si stappa una bottiglia, ogni volta che si assapora un sorso di storia.

Gennaro La Marca


Articolo pubblicato il giorno 10 Dicembre 2024 - 10:39

1 commento

  1. L’enoteca Don Mimì sembra un luogo molto interessante per chi ama il vino. La storia di Domenico è davvero ispiratrice, ma non sono sicura se oggi ci sia ancora la stessa atmosfera che descrivono. Sarebbe bello visitare.

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