Il progetto educativo “I am anti-violence” è stato lanciato a Napoli con lo scopo di sensibilizzare i giovani sulla violenza attraverso il cinema, proponendo la proiezione del film “Familia” di Francesco Costabile, alla quale parteciperà l’attore Francesco Di Leva.
Un Progetto Educativo
Questo programma coinvolge 240 studenti e 25 docenti, includendo laboratori cinematografici e incontri formativi. Promosso dall’I.C. Sauro Errico Pascoli di Secondigliano in collaborazione con l’I.C. Porchiano Bordiga di Ponticelli, Arci Movie, e altre associazioni locali, mira a realizzare un lungometraggio che catturi le esperienze dei giovani delle periferie di Secondigliano e Ponticelli, unendo narrazione documentaristica a elementi finzionali.
L’Importanza del Cinema
Antonio Borrelli di Arci Movie evidenzia come il cinema possa essere un mezzo efficace per discutere con i giovani della violenza. Questo sforzo educativo si propone di far emergere e comprendere i fenomeni violenti attraverso il potere narrativo del cinema. Piero De Luca, dirigente dell’I.C. Sauro Errico Pascoli, ha espresso entusiasmo per l’iniziativa, sottolineandone il potenziale educativo per promuovere rispetto e consapevolezza civica tra i giovani. Anche Colomba Punzo dell’I.C. Porchiano Bordiga ha evidenziato il ruolo del cinema nell’esplorazione delle emozioni giovanili per affrontare la complessità della violenza.
Iniziativa Sostenuta da Partner Locali
Supportata da entità locali come Arci Movie, l’Associazione Le Kassandre, Colibrì Film, e la Mediateca “Il Monello”, l’iniziativa mira a dare voce ai giovani e affrontare la violenza giovanile con una prospettiva fresca e non stereotipata, consolidando il cinema come strumento educativo per le future generazioni.
Articolo pubblicato il giorno 5 Dicembre 2024 - 12:37
l’iniziativa sembra interessante e importante per i giovani, ma non so se il cinema sia il mezzo giusto per affrontare la violenza. ci sono molti modi per sensibilizzare, spero che funzioni.
è vero, il cinema può portare a nuove prospettive, ma bisognerebbe anche considerare altre forme di comunicazione. l’importante è arrivare ai ragazzi in modo efficace.