Un’azienda del settore della protesi acustiche con sede in provincia di Napoli è finita al centro di una maxi indagine da parte dell’Ispettorato del Lavoro, della Guardia di Finanza e dell’INPS, a seguito di numerose denunce da parte di ex dipendenti che per mesi non hanno ricevuto lo stipendio.
Tra i lavoratori che si sono trovati senza occupazione e senza possibilità di chiedere la disoccupazione, ci sono anche diversi porticesi. Sul caso interviene anche il deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Caramiello: “Nei giorni scorsi abbiamo appreso tramite le pagine di un quotidiano nazionale quello che sembrerebbe essere uno scandalo, ma soprattutto un sopruso a discapito di centinaia di lavoratori che per mesi si sono visti negare lo stipendio.
La situazione è ancora più grave, stando alle testimonianze e all’indagine in corso, poiché gli ex dipendenti dell’azienda del settore delle protesi acustiche, dopo aver chiesto il compenso, hanno ricevuto il licenziamento senza nemmeno poter chiedere la disoccupazione, in quanto la società non avrebbe versato i contributi ai lavoratori”.
Stando alla cronaca e alle indagini, sembrerebbe che l’azienda con diversi punti vendita in tutta Italia, abbia utilizzato decine di società per assumere dipendenti senza versare i contributi. Sono altrettante le denunce da parte di ex lavoratori che si sono rivolti all’Ispettorato del Lavoro e alla Guardia di Finanza per denunciare questa situazione anomala.
“Sono pronto a sostenere i lavoratori che hanno subito questa truffa, chiederò controlli approfonditi alle forze dell’ordine e invito chiunque avesse bisogno di un supporto legale a venire nella nostra sede di Portici” – prosegue l’onorevole Alessandro Caramiello. “Da quanto risulta, sarebbero circa 200 i dipendenti che non hanno ricevuto almeno tre mensilità e a cui è stato negato anche il diritto di poter chiedere la disoccupazione.
Stando alle testimonianze, presenti anche sui vari gruppi social in cui denunciano la società, l’azienda risulterebbe ancora attiva e svolgerebbe regolarmente l’attività, con morosità nei confronti dei dipendenti per migliaia e migliaia di euro. Non è possibile tollerare ancora oggi uno sfruttamento del lavoro come questo. Ci saranno tutte le verifiche del caso.”
Articolo pubblicato il giorno 19 Dicembre 2024 - 13:23