La Mostra di Giuseppe Di Muro, intitolata “ZEMRUDE La città molteplice”, continua presso il Museo-FRaC. Curata da Massimo, l’esposizione presenta oltre settanta opere realizzate dall’artista in ceramica raku nell’ultimo decennio. Le opere esplorano il concetto di una città “molteplice”, riflettendo sugli umori di chi la osserva, in un omaggio al racconto di Italo Calvino ne “Le città invisibili”.
Un Viaggio nella Città Molteplice
Punti Chiave Articolo
Anna Petta, sindaco di Baronissi, ha definito la mostra come un’iniziativa che libera l’arte da sovrastrutture ideologiche, offrendo una visione tra le arti figurative e la letteratura. Zemrude rappresenta una città immaginaria con molteplici punti di vista. Questo evento si inserisce nel programma del Museo-FRaC per il 2024-2025, che mira a promuovere la cultura artistica attraverso la ricerca e la sperimentazione. Tra i precedenti allestimenti del museo, una mostra dedicata al book fotografico di Jacopo Naddeo sul Burkina Faso si distingue come un simile momento di esplorazione artistica.
L’Interpretazione della Città
In una intervista di Italo Calvino a Claudio Marabini in “Le città dei poeti”, lo scrittore sottolinea come il senso di una città sia sempre aperto all’interpretazione. Calvino afferma che per comprendere una città, è essenziale liberarsi da preconcetti e ridurre gli elementi complessi a una forma essenziale. Questo pensiero ha influenzato artisti e pensatori contemporanei, tra cui Giuseppe Di Muro, che nei suoi venti anni di carriera ha esplorato molteplici punti di vista urbani.
Dialoghi Creativi con Zemrude
Le opere esposte di Di Muro, in particolare quelle che raffigurano Zemrude avvolta da ombre nere o invasa dal rosso della distruzione, affrontano temi di paura e esistenza quotidiana. L’uso della ceramica raku evidenzia un dialogo con l’antico e le forme mediterranee. Di Muro riflette sul pensiero di Calvino, affermando che nessun aspetto della città è più vero di un altro, rendendo Zemrude un simbolo dell’immaginazione e delle sfide comuni cui l’arte tenta di rispondere. La mostra resterà aperta ai visitatori fino a domenica 15 dicembre.
Articolo pubblicato il giorno 4 Dicembre 2024 - 17:37