Si è conclusa l’udienza preliminare del processo legato all’operazione “Affari di famiglia”, che coinvolge esponenti del clan Senese attivo nella capitale, con una condanna e un’assoluzione. Il processo è stato trasferito a Napoli dopo che la Corte di Appello di Roma ha dichiarato la propria incompetenza territoriale.
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Il giudice per l’udienza preliminare (Gup), Enrico Campoli, ha rinviato a giudizio tutti gli imputati, che saranno processati dalla quinta sezione penale in composizione collegiale. Contestualmente, sono stati emessi i primi verdetti per coloro che hanno optato per il rito abbreviato.
Tra questi, il capoclan Michele Senese, noto come “’o pazz”, è stato riconosciuto colpevole di riciclaggio ed estorsione aggravata e condannato a sei anni di reclusione, seguiti da tre anni di libertà vigilata. Senese è stato difeso dagli avvocati Leto e Spinarelli.
È stato invece assolto dall’accusa di reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita Alessandro Cosentino, ex leader di un gruppo ultras del Napoli. Per lui, la Procura aveva richiesto una pena di cinque anni di reclusione. Cosentino, difeso dagli avvocati Coppola e Maiuri, ha ottenuto l’assoluzione.
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