Nella scorsa settimana un Javier Milei sempre più “a rebours” ha celebrato il suo primo anno da presidente dell’Argentina . Durante questo primi dodici mesi di governo alla guida del paese sudamericano gli estremismi dell’ultraliberista di Buenos Aires non han subito il minimo ridimensionamento, consacrandolo come uno dei principali esponenti della “Nouvelle Droite” internazionale, come una delle nuove figure di spicco dell ‘ Alternative Right.
Chi scrive è politicamente dall’altra parte della barricata ( sono convintamente social-democratico e di sinistra) ma ritiene che soffermarsi sull’esegesi del Mileismo possa essere estremamente utile per tentare di carpire lo “Zeitgeist “che contraddistingue la nostra contemporaneità.
Ma veniamo a noi : La motosega ostentata durante la campagna elettorale non era il più classico dei “trojan horses”. Milei sta placidamente (si fa per dire) continuando a portare avanti istanze radicali, ad essere volutamente caustico e divisivo, a sfoggiare un’aggressività verbale che sembra quasi presa in prestito dal teatro dell’assurdo .
I risultati ( sia positivi che negativi) conseguiti dal governo da lui presieduto non rientrano nella norma .
Se da un lato gli argentini hanno assistito ad un’inaspettata riduzione di debito pubblico (con le entrate dei conti pubblici che negli ultimi mesi sono state superiori alle uscite) ed inflazione ( che mensilmente ha avuto una decrescita di più di 20 punti percentuali) dall’altro si sono scoperti più poveri ( oltre il 50 % della popolazione del paese sudamericano può essere considerato povero in senso “assoluto”) a causa dei numerosi tagli posti in essere dal governo Milei. I consumi sono drasticamente diminuiti e la disoccupazione è cresciuta considerevolmente .
Nonostante le incongruenze Milei gode di un sostegno ancora piuttosto solido presso gli elettori argentini , i sondaggi delineano che oltre il 50% della popolazione è con l’ultraliberista di Buenos Aires.
Mentre i suoi rapporti con la classe politica continuano ad essere tutt’altro che idilliaci : nel corso di questi dodici mesi ha licenziato più di un membro del suo entourage governativo e ha completamente chiuso con la vicepresidente Villaruel (che vanta delle posizioni ancor più tendenti all’estrema destra rispetto a Milei).
Il rapporto con gli avversari politici continua ad essere contraddistinto dalla totale mancanza di fair play, gli insulti sono all’ordine del giorno ed il “nostro” non risparmia neanche alleati, capi di stato esteri e stampa.
Inoltre a sua battaglia contro la sinistra prosegue giornalmente a vele spiegate : ha posizioni concernenti la dittatura militare che lambiscono il negazionismo, come negazioniste appaiono le sue posizioni afferenti il cambiamento climatico e non è certamente il più accanito sostenitore dell’eguaglianza di genere . Ha tagliato fondi al Cinema e si è più volte prodotto in invettive contro gli artisti argentini.
Luca De Crescenzo
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