La tragica morte di Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere di Poggioreale, assassinato il 14 aprile 1981 per ordine della Nuova Camorra Organizzata (Nco) di Raffaele Cutolo, torna a far discutere. Claudio Salvia, uno dei figli del funzionario, ha espresso il suo disappunto attraverso i social con un deciso: “Io non ci sto”.
La sua reazione è diretta alle recenti dichiarazioni di Immacolata Iacone, vedova di Cutolo, che ha partecipato alla presentazione di un libro sui “diari segreti” del boss, scritto da Simone Di Meo e Gianluigi Esposito.
Claudio Salvia, ricordando il padre ucciso brutalmente sulla tangenziale di Napoli, ha dichiarato: “Stiamo assistendo a una celebrazione intollerabile di un sanguinario boss di camorra, che la società civile dovrebbe dimenticare per sempre a causa delle devastazioni che ha inflitto alla nostra terra”.
Le parole di Iacone, riportate dal sito Stylo24, hanno alimentato la polemica: “Ha dato anche tanto amore. Non era solo una cosa brutta. Mi ha insegnato tanto, avevo 17 anni quando ci siamo conosciuti. Devo ringraziare lui se oggi ho l’opportunità di raccontare queste cose”.
Per Claudio Salvia, tali affermazioni sono «un’offesa nei confronti di tutte le vittime del marito di Immacolata Iacone, delle mafie e di chi lotta per la giustizia e la verità, spesso pagando con la vita».
Rivolgendosi direttamente alla vedova di Cutolo, Salvia ha aggiunto: «Non riesco a immaginare cosa di buono le abbia potuto insegnare suo marito. Mi sforzo, ma non ci riesco. Quello che lui ha trasmesso è solo devastazione, morte e terrore. E non mi venga a dire il contrario. Non accetto “lezioni” di legalità da lei».
Immacolata Iacone è attesa domani a un altro evento pubblico, questa volta a Nola. Claudio Salvia, in un’intervista a Repubblica, ha criticato l’immagine che si cerca di rilanciare di Cutolo: “Lo si vuole dipingere come un leader umano e politico, un difensore dei poveri e un vendicatore degli oppressi, ma questo è inaccettabile. È una grave offesa alle vittime delle mafie e a tutti i cittadini perbene di questo Paese”.
Salvia ha anche commentato un’altra dichiarazione di Iacone, secondo cui Cutolo “non ha mai parlato e non si è pentito”, affermando: “Presentare il silenzio e la mancanza di pentimento come un vanto è un messaggio pericoloso per i giovani: si insegna l’omertà”.
Nonostante tutto, Salvia ha concluso con un’apertura: “Se la signora Iacone dovesse prendere pubblicamente e in modo inequivocabile le distanze dal marito, sarei pronto a coinvolgerla nelle scuole, perché credo fermamente nell’importanza di trasmettere un messaggio di legalità alle nuove generazioni”.
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Ho letto l'articolo e credo che la situazione sia complicata. È difficile capire come certe persone possano ancora avere una visione positiva di Cutolo. La storia parla chiaro, e le sue azioni sono state devastanti per molte famiglie.