C’è stato un momento in cui Gabriele Gravina sembrava destinato a restare solo al comando, con la sua figura al vertice della FIGC sotto attacco. L’eliminazione dell’Italia dalla qualificazione per il Mondiale in Qatar, seguita dalla clamorosa esclusione agli Europei, aveva scatenato una tempesta di critiche. I suoi oppositori erano pronti a chiedere le dimissioni, e in quel frangente, anche Gravina aveva avuto momenti di riflessione. Tuttavia, dopo aver superato le difficoltà e le polemiche, ha scelto di non arrendersi e di proseguire sulla sua strada.
Oggi, a distanza di tempo, il presidente della FIGC ha deciso di ricandidarsi per un nuovo mandato. In un’intervista rilasciata a Il Tirreno, Gravina ha raccontato il percorso che lo ha portato a questa decisione: “La scelta di ricandidarmi è arrivata di concerto con le componenti della Federazione, anzi sono state loro a chiedermelo, mostrando grande fiducia nella mia persona e nel progetto. Abbiamo condiviso un cammino di valore, che va completato. Mi hanno dato una fiducia che è andata oltre le mie aspettative”. Una fiducia che si è concretizzata in un ampio consenso, con le designazioni che hanno superato le sue più rosee previsioni.
Gravina ha poi risposto alle critiche ricevute negli ultimi mesi, definendole una spinta per fare meglio: “Le critiche serie sono sempre uno stimolo, ma molte delle accuse mosse sono state alimentate da dossieraggi e bugie, messe in circolazione ad arte da chi non ha il coraggio di affrontare correttamente una sfida politica”. Il presidente della FIGC ha ammesso di aver vissuto momenti di sconforto, ma ha trovato la forza di andare avanti grazie al sostegno del mondo del calcio, che ha manifestato un’“affettuosa vicinanza” durante i momenti più difficili.
Parlando della ferita lasciata dall’eliminazione ai Mondiali, Gravina non nasconde il dolore: “È una ferita che fa ancora male. Però lo sport ci insegna che bisogna rialzarsi dopo ogni sconfitta”. Nonostante questo, è ottimista per il futuro, sottolineando i successi recenti: “Negli ultimi quattro anni abbiamo vinto un Europeo, un trionfo che non accadeva dal 1968, e abbiamo ottenuto diversi successi con le Nazionali giovanili. Il futuro del calcio italiano è azzurro, sono sicuro che la nostra nazionale tornerà a brillare, anche se oggi non esistono più partite scontate nel panorama internazionale”.
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