Esplosione a Calenzano: si cercano i tre dispersi

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Si cercano ancora i tre dispersi dell’esplosione avvenuta in un deposito di carburanti Eni a Calenzano, in provincia di Firenze che ha provocato anche 2 vittime e 26 feriti. Nove dei feriti sono stati trasportati in ospedale con le ambulanze del 118, mentre altri 17 si sono presentati autonomamente al pronto soccorso con problemi meno gravi.

La Procura di Prato ha aperto un’inchiesta per far luce sulla dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità penali. Secondo le prime ipotesi, l’esplosione è stata innescata da una delle autobotti presso le pensiline di carico. Il procuratore ha dichiarato: “Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante”.

I carabinieri del comando provinciale di Firenze sono stati coinvolti nelle indagini, e sono stati nominati medici legali e consulenti tecnici per identificare le cause dell’esplosione. È stato richiesto anche l’intervento dell’Arpat e dell’Asl Toscana Centro per accertare eventuali responsabilità ambientali.

Come annunciato dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, oggi sarà una giornata di lutto regionale. Il Comune di Calenzano ha proclamato due giorni di lutto. “Le bandiere degli edifici della Regione saranno esposte a mezz’asta”, ha precisato Giani, invitando gli enti locali a partecipare al cordoglio.

Proclamato lo sciopero

Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero generale provinciale di 4 ore con manifestazione a Calenzano. “Siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita”, hanno affermato i sindacati.

Anche il presidente della Repubblica ha preso contatto con il presidente della Regione per esprimere solidarietà alle famiglie delle vittime e ringraziare i soccorritori.

La prima chiamata di soccorso

La prima chiamata di soccorso è stata ricevuta alle ore 10:24 dalla Centrale Unica di Risposta 112. Sono stati attivati il 118 e altre istituzioni. Un posto di comando avanzato è stato costituito con i vigili del fuoco per coordinare i soccorsi, mentre il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato l’Unità di Crisi.

Nove feriti sono stati trasferiti in ospedale, di cui due in condizioni gravi. Aggiuntivi 17 feriti minori sono arrivati autonomamente nei pronto soccorso vicini. La Prefettura di Firenze ha aggiornato il numero totale dei feriti a 26.

I soccorritori hanno scoperto due vittime, una di origine napoletana e l’altra non ancora identificata. Tra i dispersi figurano individui di diverse provenienze geografiche.

Il boato dell’esplosione

L’esplosione ha causato gravi danni alle strutture vicine e un’alta colonna di fumo visibile nei comuni limitrofi. Diverse aziende sono state evacuate preventivamente. Il grave impatto ha portato il sindaco di Calenzano a definire l’incidente come il più severo dal secondo dopoguerra.

Gli investigatori lavorano sulla ricostruzione degli eventi, concentrandosi su una perdita di liquido durante la ricarica delle autobotti come possibile causa. L’area dell’esplosione è stata posta sotto sequestro.

Non sono stati rilevati rischi per la salute. Arpat ha confermato che le concentrazioni in aria sono trascurabili e la nube si è dispersa rapidamente. Proseguono le verifiche su eventuali sversamenti di idrocarburi.

In un comunicato, Eni ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime e ha dichiarato la propria piena collaborazione con le indagini. Anche le istituzioni religiose si sono unite nel cordoglio per la tragedia.

 


Articolo pubblicato il giorno 10 Dicembre 2024 - 07:22

Erminia Iuliano

Pubblicato da
Erminia Iuliano
Tags: Calenzano

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