Samuele Ciambriello
Il 2024 è stato definito “l’anno nero” per le carceri, secondo Samuele Ciambriello, garante dei detenuti in Campania. L’affermazione si basa su una serie di dati allarmanti: un aumento significativo di suicidi e morti, un drammatico sovraffollamento nelle strutture, il raddoppio dei detenuti in attesa di giudizio, oltre 19.000 stranieri detenuti, 17.000 tossicodipendenti e più di 4.000 carcerati con problemi mentali.
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In controtendenza rispetto a questo scenario, un gesto storico giunge da Papa Francesco che, per la prima volta nella storia del Giubileo, ha scelto una porta santa in un carcere, elevando il carcere di Rebibbia al rango di Basilica. Questo evento di grande significato, avvenuto nel giorno di Santo Stefano, viene interpretato come un segno di speranza e vicinanza alle persone detenute in tutto il mondo.
Samuele Ciambriello, in qualità di portavoce della conferenza nazionale dei garanti territoriali delle persone private della libertà personale, ha sottolineato l’importanza di questo gesto e il suo valore simbolico nel contesto difficile e complicato che le carceri stanno attraversando.
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L'articolo parla di una situazione molto seria nelle carceri, ma a volte non capisco perché si focusa solo sui numeri. È importante anche considerare le storie dietro questi dati e come possiamo migliorare il sistema per tutti.