Secondo quanto emerge dalle indagini due elementi chiave avrebbero incastrato Kai Dausel, compagno di Silvia Nowak, la cittadina tedesca trovata semi-carbonizzata il 18 ottobre a Castellabate. Durante i rilievi effettuati dai carabinieri, sono state individuate tracce di sangue su un paletto della recinzione dietro l’abitazione.
Inoltre, il sistema di videosorveglianza della casa, che oltre alle immagini registrava anche l’audio, avrebbe captato una frase cruciale per le indagini.
Domani, presso il carcere di Vallo della Lucania, si terrà l’udienza per la convalida del fermo di Kai Dausel, 62 anni, accusato di omicidio aggravato e distruzione di cadavere. Silvia Nowak, 53 anni, era stata ritrovata semi-carbonizzata in un bosco vicino alla loro abitazione a Ogliastro Marina.
Resta ancora un mistero il movente che avrebbe spinto Dausel a compiere il delitto. È noto che il rapporto tra i due fosse ormai teso, e gli investigatori non escludono che motivazioni economiche possano aver avuto un ruolo. Nella casa sono stati trovati 6.000 euro in contanti, successivamente restituiti a Dausel, ma mancherebbero all’appello altri 30.000 euro.
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