Patto tra politica e camorra al comune di Caivano: la procura antimafia ha richiesto la condanna di 14 persone, per un totale di oltre 120 anni di reclusione, coinvolgendo boss e gregari del clan capeggiato da Antonio Angelino, detto “Tibiuccio”
Il presunto boss di Caivano, Angelino, rischia 18 anni di carcere. Anche i colletti bianchi coinvolti nelle illecite attività sono stati duramente colpiti dalle richieste della procura. L’ex assessore, Carmine Peluso, ora collaboratore di giustizia, per lui è stata richiesta una condanna a 6 anni.
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L’operazione, che ha portato all’arresto di 18 persone a novembre 2023, rappresenta il secondo capitolo di un’indagine che ha svelato un sistema corruttivo consolidato. Il clan Angelino, con a capo “Tibiuccio”, è accusato di aver condizionato gli appalti pubblici, infiltrandosi nelle amministrazioni locali.
Politici locali, tra cui un ex assessore e un ex consigliere comunale, sono accusati di aver favorito il clan, fornendo informazioni riservate sulle gare d’appalto in cambio di tangenti. Gli imprenditori, per ottenere gli appalti, erano costretti a versare somme di denaro sia ai politici che al clan. Il processo è in corso e la sentenza definitiva è attesa per l’inizio del prossimo anno.
Queste, nel dettaglio, le richieste di pena avanzate ieri dal pm nel corso della requisitoria:
- Giovanbattista Alibrico: 10 anni
- Antonio Angelino: 18 anni
- Gaetano Angelino: 14 anni
- Raffaele Bervicato: 5 anni
- Domenico Celiento: 4 anni
- Vincenzo Celiento: 4 anni e 6 mesi
- Giovanni Cipolletti: 15 anni
- Domenico Della Gatta: 4 anni e 8 mesi
- Domenico Galdiero: 6 anni e 6 mesi
- Raffaele Lionelli: 10 anni
- Angelo Natale: 6 anni e 8 mesi
- Carmine Peluso (pentito): 6 anni
- Martino Pezzella: 12 anni e 8 mesi
- Massimiliano Volpicelli: 6 anni e 8 mesi
Articolo pubblicato il giorno 14 Dicembre 2024 - 09:02