Giovanni Aruta
Arzano. Si è tenuto ieri mattina l’interrogatorio di garanzia dopo il decreto di fermo che ne aveva disposto i domiciliari.
L’indagato, gravemente indiziato del reato di atti persecutori e reiterazione del reato e in attesa del processo, il giudice con il nuovo provvedimento ha disposto il divieto di avvicinamento all’indagato a luoghi determinati abitualmente frequentati dalla vittima ovvero di mantenere una determinata distanza da tali luoghi e dalla persona offesa, disponendo anche l’applicazione delle particolari modalità di controllo previste quali il collegamento attraverso uno smartphone dato in dotazione alla parte lesa collegato direttamente con le forze dell’ordine che ne monitoreranno gli spostamenti.
Aruta era già stato condannato il 21 dicembre 2022 dalla Corte di Cassazione a due anni e due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali per maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni ai danni della ex moglie commessi dinanzi al figlio all’epoca dei fatti minorenne.
A seguito delle denunce della donna, i Carabinieri hanno avviato accurate indagini che hanno poi portato alla richiesta di misura cautelare agli arresti domiciliari da parte della Procura della Repubblica di Napoli Nord. Proprio in virtu’ della gravità dei fatti commessi, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, ha firmato nei confronti dell’iscritto pubblicista Giovanni Aruta, la sua sospensione ad horas dall’Albo dei giornalisti della Campania in base alla legge ordinistica 69 del 1963.
Appena pochi mesi fa, aveva già scontato una sospensione di tre mesi inflitta dall’ordine dei giornalisti e quella comminata in applicazione Codice di Giustizia Sportiva all’interno e nell’interesse della A.I.A. quale Arbitro Benemerito con funzioni di Osservatore Arbitrale della sezione di Frattamaggiore. A sostenere la donna l’associazione antiviolenza “Donne Insieme” che sul territorio combatte da anni contro la violenza di genere e contro la scarsa sensibilità e sottovalutazione di un dramma che in Italia ha mietuto decine di vittime femminili. Non sono mancate esternazioni di solidarietà sul profilo social del giornale che Aruta dirige da parte di alcuni politici locali.
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L'argomento di questo articolo è molto serio e merita attenzione. Tuttavia, ci sono molti dettagli che dovrebbero essere chiariti meglio per comprendere appieno la situazione. Le leggi devono essere applicate con giustizia.
Non capisco bene come si possa permettere a una persona con un passato del genere di continuare a lavorare nel giornalismo. È un tema delicato che tocca molte persone, e credo sia importante fare chiarezza.