Arzano – “Codice rosso”: in manette il giornalista Giovanni Aruta. Determinante l’impegno dell’Associazione antiviolenza “Donne Insieme”. Su delega della Procura di Napoli Nord e le indagini condotte dalla locale Tenenza dei carabinieri che proprio sulla violenza di genere ha disposto ulteriori provvedimenti a carico di altrettanti soggetti, è stato notificato nella giornata di ieri un provvedimento cautelare agli arresti domiciliari per il giornalista Giovanni Aruta.
I gravi indizi di reato raccolti dagli inquirenti a carico dell’indagato e i fatti denunciati dalla vittima avrebbero trovato conferme e riscontri anche in diverse testimonianze. Aruta, che ricopre anche il ruolo di direttore del mensile Prospettive, di sindacalista della CISL e osservatore arbitrale della FIGC della Sezione di Frattamaggiore, è stato condannato il 21 dicembre 2022 dalla Corte di Cassazione a due anni e due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali per maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni ai danni della moglie e commessi dinanzi al figlio all’epoca dei fatti minorenne.
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Appena pochi mesi fa, aveva scontato una sospensione di tre mesi inflitta dall’ordine dei giornalisti e quella comminata in applicazione Codice di Giustizia Sportiva, dalla FIGC. A sostenere la donna l’associazione antiviolenza “Donne Insieme”. A giorni si svolgerà l’interrogatorio di garanzia che potrebbe confermare i domiciliari, commutare il fermo in detenzione carceraria o in alternativa il braccialetto elettronico.
Sospeso dall’Ordine dei Giornalisti
Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, visto il provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari emesso dal Tribunale di Napoli Nord nei confronti dell’iscritto pubblicista Giovanni Aruta, ha firmato la sua sospensione ad horas dall’Albo dei giornalisti della Campania in base alla legge ordinistica 69 del 1963.
Articolo pubblicato il giorno 18 Dicembre 2024 - 13:37