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Alternative al fumo tradizionale: non solo sigarette elettroniche

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A partire dai primi anni Duemila, il mercato dei prodotti per fumatori adulti è molto cambiato. La comparsa delle sigarette elettroniche (e-cig) e, successivamente, dei dispositivi scalda tabacco, ha reso disponibili svariate alternative al fumo tradizionale. Di seguito, vediamo quali sono le caratteristiche principali di tali prodotti, e in che modo si differenziano dalle sigarette tradizionali.

Caratteristiche del fumo tradizionale

Per ‘fumo tradizionale’ si intende, generalmente, una categoria di prodotti per fumatori adulti a base di una miscela di tabacco da bruciare, quali sigarette, sigari e trinciato sfuso. Durante il processo di combustione si sprigionano svariate sostanze, tra cui la nicotina (che provoca dipendenza) e vengono prodotti fumo, cenere e altri residui solidi.

Funzionamento delle sigarette elettroniche

Lanciate sul mercato nei primi anni Duemila, le sigarette elettroniche sono prodotti per consumatori adulti di nicotina. Dal punto di vista tecnico si tratta di dispositivi di vaporizzazione, alimentati da una batteria agli ioni di litio. Al loro interno, infatti, è presente una cartuccia, contenente una soluzione liquida composta da acqua, aromi alimentari e altre sostanze (glicerolo, glicerina vegetale o glicole propilenico). In aggiunta, è presente una quantità variabile di nicotina che, per legge, non può superare i 20 mg/ml.

Il liquido viene trasformato in un aerosol per mezzo di un cleromizzatore dotato di una resistenza elettrica; il meccanismo di vaporizzazione viene attivato dal passaggio dell’aria inspirata dal boccaglio, dove sono presenti degli appositi sensori. Il vapore emesso dal dispositivo contiene concentrazioni variabili di nicotina.

Le alternative: il tabacco scaldato e gli HP

I dispositivi scalda tabacco, invece, sono più recenti rispetto alle e-cig e anch’essi rappresentano un’alternativa al fumo tradizionale.

Anche i riscaldatori sono dispositivi elettronici alimentati da una batteria agli ioni di litio, ma al loro interno viene inserito uno stick monouso*; quest’ultimo racchiude una miscela di tabacco, che può essere aromatizzata da varie fragranze, fruttate o fresche. I prodotti di questo tipo vengono denominati ‘a tabacco scaldato’ perché la miscela non brucia, pur essendo esposta a temperature elevate; l’assenza di combustione costituisce, infatti, la principale differenza rispetto alle tradizionali sigarette.

Sul mercato esistono anche stick da scaldare privi di tabacco; per i dispositivi glo TM, ad esempio, esiste infatti un’alternativa a base di erbe, una miscela composta da foglie essiccate di Rooibos (un arbusto originario del Sud Africa). Il mix è aromatizzato con svariate fragranze e viene scaldato senza combustione al pari degli stick contenenti tabacco. Poiché contiene nicotina, rientra tra i prodotti destinati ai fumatori adulti.

Come funziona un riscaldatore di tabacco

I riscaldatori sono dotati di una camera di riscaldamento, costituita dallo slot cilindrico in cui va inserito lo stick monouso contenente la miscela di tabacco. I dispositivi utilizzano un apposito sistema interno, alimentato dalla batteria, per generare il calore necessario a scaldare il tabacco in funzione di profili di temperatura prestabiliti. A tale scopo, i prodotti scalda tabacco sono dotati di software e sensori di controllo, che prevengono la combustione del tabacco modulando il processo di riscaldamento.

Ma come viene effettivamente scaldato il tabacco? Le soluzioni maggiormente utilizzate sono due:

  • il riscaldamento induttivo, basato sulla Induction Heating Technology. Il calore viene generato per induzione, sfruttando una bobina metallica avvolta attorno alla camera in cui va inserito lo stick monouso. Quando la corrente elettrica attraversa il filamento metallico, genera all’interno dello slot un lieve campo elettromagnetico, che sprigiona il calore necessario a scaldare la miscela. Questa tecnologia è utilizzata anche dai dispositivi glo™ di più recente generazione;
  • il riscaldamento resistivo, invece, sfrutta il principio della resistenza elettrica. In tal caso, il dispositivo presenta un elemento composto da materiale con capacità conduttive (resistore) ma che, al contempo, ostacola parzialmente il flusso della corrente elettrica. Ciò determina una sorta di ‘attrito’, in virtù del quale l’elemento si surriscalda, così da produrre il calore che serve a scaldare la miscela di tabacco presente nello stick.

Il risultato del processo di riscaldamento è un vapore di tabacco contenente nicotina ma privo di residui solidi come, ad esempio, la cenere, uno dei prodotti della combustione nelle sigarette tradizionali.

Powered by glo™

*Stick di tabacco o di erbe a base di Rooibos contenenti nicotina, sostanza che crea dipendenza.

Questi prodotti non sono privi di rischi e contengono nicotina, una sostanza che crea dipendenza.


Articolo pubblicato il giorno 3 Dicembre 2024 - 19:31
Redazione

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