Tradizione e innovazione, musica e teatro, laboratori e visite guidate, riflessioni e celebrazioni accompagneranno i napoletani e i turisti nel periodo delle festività natalizie a Napoli. Torna dall’8 al 30 dicembre la rassegna ‘Altri Natali’, promossa dal Comune di Napoli che prosegue sulla linea della comprensione e dell’accoglienza delle diverse realtà che costituiscono il tessuto cittadino, promuovendo il dialogo interculturale e la coesione sociale.
Tema della terza edizione è ‘Nascita e rinascita’. La manifestazione si pone come narrazione ampia, inclusiva e plurale del patrimonio culturale di Napoli e vuole essere un invito a esplorarne la sua ricchezza per un’esperienza di rinascita collettiva.
“Abbiamo un programma con eventi in tutte le Municipalità – ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi – e all’interno delle chiese, modo per dare un segnale di rinascita alla città e per coinvolgere tutte le comunità della nostra città con eventi musicali, installazioni artistiche e speriamo con un Natale che rappresenti sempre di più una spinta alla crescita rigenerata della nostra Napoli”.
Attraverso un avviso pubblico sono stati individuati 18 progetti, di cui 5 rassegne e 13 eventi singoli, per un totale di oltre 50 appuntamenti sviluppati in 8 Municipalità. “La rassegna si inserisce nella più ampia programmazione di Natale a Napoli – ha sottolineato Sergio Locoratolo, coordinatore per la programmazione culturale dell’amministrazione – ed è una rassegna che invade la città con alcuni obiettivi precisi: diffondere la cultura su tutto il territorio comunale e in particolare le periferie e coinvolgere i bambini.
Tutto è legato dal recupero di luoghi spesso dimenticati che diventano centrali”. Tra le numerose iniziative, l’installazione ‘Alter Oculus’ di Fran Cerami nella chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato; il Giro Giro Napoli – speciale Natale che prevede visite guidate rivolte ai bambini.
Diverse anche le iniziative musicali tra cui ‘Ri-Nati’ rivolta a ragazzi di età tra i 14 e i 18 anni, nati e cresciuti in città ma figli di migranti stabiliti a Napoli, che parteciperanno a laboratori di scrittura rap scrittura cantautoriale e jem session. “Attraverso la musica – ha evidenziato Ferdinando tozzi, coordinatore delle politiche della musica e dell’audiovisivo – portiamo avanti il concetto di inclusione e di rinascita e, dunque, diamo un importante messaggio sociale”.
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