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Pompei, 68 truffe informatiche della gang per finanzarsi lo spaccio

L'indagine sul traffico di droga a Pompei ha fatto emergere una vasta rete di truffe informatiche "alla Poste Italiane"
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Pompei. L’indagine condotta agenti di squadra mobile e commissariato di Pompei ha portato alla luce una complessa organizzazione criminale specializzata sia nel traffico di droga sia in truffe informatiche ai danni di ignari cittadini.

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Gli agenti coordinati dalla Procura di Torre Annunziata, hanno smantellato una rete che, attraverso l’impersonificazione di operatori di Poste Italiane, è riuscita a sottrarre oltre 580mila euro a decine di vittime in tutta Italia.

Come agivano i truffatori?

I malviventi, con una preparazione tecnica notevole, contattavano le loro vittime telefonicamente, spacciandosi per operatori di Poste Italiane. Con una certa dose di persuasione, riuscivano a far credere ai malcapitati di essere stati vittima di un tentativo di hackeraggio e li inducevano a fornire informazioni sensibili come codici di accesso a conti correnti e carte di credito. Una volta in possesso di questi dati, i truffatori svuotavano i conti delle vittime in tempi rapidissimi.

Una rete ben organizzata

L’indagine ha permesso di scoprire che dietro a queste truffe si celava una vera e propria organizzazione criminale, suddivisa in diversi livelli. C’erano coloro che si occupavano di individuare le potenziali vittime, quelli che effettuavano le chiamate truffaldine e quelli che si occupavano di riciclare il denaro sottratto.

Il ruolo delle carte prepagate

Le carte prepagate giocavano un ruolo fondamentale in questo meccanismo criminale. Il denaro rubato veniva infatti accreditato su queste carte, che venivano poi intestate a prestanome per rendere più difficile risalire ai responsabili.

Un fenomeno in costante crescita

Le truffe informatiche sono un fenomeno in costante crescita, favorito dalla diffusione sempre più capillare di internet e dei dispositivi connessi. È fondamentale che i cittadini siano sempre vigili e diffidino di qualsiasi richiesta di informazioni sensibili via telefono o email, soprattutto se proviene da soggetti che si presentano come istituti bancari o postali.

Come difendersi

Per proteggersi da questo tipo di truffe, è consigliabile:

Non fornire mai informazioni personali o finanziarie a sconosciuti, anche se si presentano come istituti bancari o postali.
Verificare sempre l’identità del chiamante prima di fornire qualsiasi informazione.
Installare software antivirus e antimalware aggiornati sul proprio computer e dispositivi mobili.
Essere cauti nell’aprire email da mittenti sconosciuti e non cliccare su link sospetti.
In caso di dubbi, contattare direttamente la propria banca o l’ufficio postale di fiducia.


Articolo pubblicato il giorno 9 Dicembre 2024 - 17:25


1 commento

  1. La situazion delle truffe informatiche e molto preoccupante, perche molti cittadini non sanno come difendersi da questi malviventi. E’ importante che le persone siano informate sui rischi e sulle precauzioni da prendere per proteggere i propri dati.

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