Napoli. I lavoratori sociali di Gesco hanno occupato la sede della direzione generale della Asl Napoli 1 Centro al Frullone qualche ora fa, a seguito del rifiuto del direttore Ciro Verdoliva di incontrarli. Verdoliva ha comunicato di aver già chiarito la sua posizione riguardo alla loro disputa.
Le richieste dei lavoratori non hanno sortito effetto: né l’Ordine del Giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale la scorsa settimana, né quello del Consiglio Comunale del 22 ottobre, né le 15mila firme raccolte online, né l’appoggio di centinaia di organizzazioni sociali come Legacoop Campania, Cnca, Less, Jonathan e Fish, che sostengono gli operatori socio-sanitari, psicologi e assistenti sociali licenziati dallo scorso 31 ottobre.
La decisione della direzione Asl sembra essere definitiva, immotivata e insensibile a qualsiasi argomentazione: non considera il supporto dato dai lavoratori durante l’emergenza Covid, né i tre decenni di collaborazione tra cooperazione sociale e servizio pubblico, né le richieste degli utenti e delle famiglie che da oltre un mese protestano per garantire la continuità dei servizi nelle SIR, negli ospedali e nei centri diurni.
Questa mattina, i lavoratori desideravano solo consegnare un fascicolo contenente gli Ordini del Giorno di Regione e Comune, il testo della raccolta firme e il documento dell’assemblea delle organizzazioni sociali. Niente da fare. Sembra che la direzione abbia scelto di considerare i lavoratori sociali come indesiderati, cancellando con un colpo di spugna trent’anni di integrazione sociale e percorsi di autonomia per i più fragili.
Per questo motivo, i lavoratori sociali sono determinati a continuare il loro presidio al Frullone, mantenendo viva la protesta.
“Siamo molto rammaricati per come stanno trattando i nostri operatori – afferma il presidente di Gesco Giacomo Smarrazzo – ai quali continuiamo a essere vicini in questi momenti così difficili. Alla fine, nessuna volontà politica sembra contare più dell’ostinazione di un direttore regionale che si è rifiutato di ricevere i lavoratori, neanche per la consegna di un documento.
Sembra che sia deciso a fare in modo che Napoli sia, a questo punto, l’unica città d’Italia che rinuncia alla collaborazione della cooperazione sociale per la costruzione del welfare locale”.
Intanto numerose attestazioni di solidarietà stanno arrivando agli operatori.
“Apprendiamo con enorme sgomento che i lavoratori sociali Gesco hanno occupato la sede della Asl Napoli 1 Centro ed esprimiamo loro tutta la nostra solidarietà”, lo dichiarano i consiglieri comunali Andreozzi di Napoli Solidale, Acampora, capogruppo del PD, Borriello, capogruppo del M5S, Guangi, di Forza Italia.
“La ripetuta indisponibilità del direttore generale dell’Asl Ciro Verdoliva, che si rifiuta di incontrare gli operatori socio sanitari e il suo mancato riguardo anche per le risoluzioni del Comune e della Regione che chiedono alle rispettive amministrazioni di adoperarsi per scongiurare tagli e licenziamenti, non può non essere stigmatizzata”, proseguono.”
“Chiediamo pertanto al Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca un loro autorevole intervento, allo scopo di scongiurare i licenziamenti e l’interruzione di percorsi riabilitativi e di integrazione sociale di successo”.
Solidarietà anche da Maurizio de Giovanni: “Trovo veramente terribile la condizione dei lavoratori di Gesco che hanno sopperito in maniera assolutamente competente a una carenza grave delle istituzioni. È assurdo che oggi debbano ricorrere a una forma così forte di protesta quale l’occupazione per poter continuare a fare il loro lavoro. La proroga del contratto credo sia una improrogabile necessità e mi aspetto che le istituzioni pongano attenzione immediata alla risoluzione della situazione”, dichiara lo scrittore.
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