Una scossa di terremoto di magnitudo 3.9 ha interessato questa mattina le profondità del Golfo di Policastro, destando l’attenzione degli esperti e della popolazione locale. L’evento sismico, localizzato a circa 280 chilometri di profondità, è avvenuto in un’area geologicamente attiva e nota per la presenza del Marsili, il più grande vulcano sottomarino d’Europa.
Sebbene la scossa non sia stata avvertita dalla popolazione a causa della profondità e della distanza dalla costa, la sua vicinanza al Marsili ha inevitabilmente riacceso i riflettori sull’attività vulcanica di questa imponente struttura geologica. Gli scienziati dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) sono già al lavoro per analizzare i dati e comprendere meglio le cause di questo evento.
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Marsili: un gigante addormentato?
Il Marsili, con i suoi 70 chilometri di lunghezza, 30 chilometri di larghezza e 3000 metri di altezza dal fondale marino, rappresenta un potenziale pericolo per le coste italiane.
Tuttavia, gli esperti rassicurano: “Non esiste al momento alcun legame diretto tra il terremoto di oggi e una possibile riattivazione del vulcano”. “Il Marsili è un vulcano monitorato costantemente e, sebbene sia considerato attivo, non ci sono segnali che indichino un’imminente eruzione.”
Perché i terremoti in mare profondo?
I terremoti in mare profondo, come quello avvenuto nel Golfo di Policastro, sono eventi relativamente comuni e legati ai movimenti delle placche tettoniche. In questo caso, la profondità della scossa suggerisce che si è verificata lungo una faglia profonda all’interno della crosta terrestre.
Articolo pubblicato il giorno 15 Novembre 2024 - 11:03
Interessante articolo, è importante monitorare costantemente l’attività sismica e vulcanica per prevenire eventuali rischi. Grazie per le informazioni!
Interessante articolo, è impressionante pensare alla presenza di un vulcano sottomarino così imponente nel Golfo di Policastro. Speriamo che gli esperti possano mantenere sotto controllo la situazione.
Interessante articolo, è importante monitorare da vicino l’attività sismica e vulcanica in queste zone per prevenire eventuali rischi.