Strage del 22 aprile 2016 nel circoletto della Madonna dell’Arco nella zona delle Fontanelle al rione Sanità è arrivata la sentenza definitiva per mandanti, esecutori e complici di quei due morti e feriti lasciati a terra nell’ambito della faida tra i “Barbudos” e i Vastarella.
a otto anni di distanza dalla micidiale imboscata culminata in due omicidi e tre tentati omicidi, arriva l’ultimo verdetto. Dopo il precedente annullamento ottenuto dalla Cassazione, ieri pomeriggio Addolorata Spina, Vincenza Esposito, rispettivamente madre e moglie di quello che all’epoca aspirava a diventare il boss del rione Sanità, ovvero Antonio Genidoni, e infine il killer Alessandro Daniello si sono visti confermare la condanna all’ergastolo.
Nessuno sconto, dunque, per i tre imputati accusati di aver agevolato l’azione dei killer che assassinarono, il 22 aprile 2016, Giuseppe Vastarella e Salvatore Vigna, ferendo gravemente Dario Vastarella, Antonio Vastarella e Alessandro Ciotola, nipote del rivale Patrizio Vastarella.
L’agguato avvenne in un periodo di terrore per il quartiere, subito dopo l’omicidio di Pietro Esposito detto “Pierino” ad opera degli uomini del boss Carlo Lo Russo di Miano, poi diventato pentito.
Gli ergastoli erano già stati confermati il 20 gennaio 2023 nel primo processo d’appello. La corte d’assise d’appello aveva inflitto la pena massima al boss mandante Antonio Genidoni e agli altri coimputati accusati di aver partecipato all’agguato.
In primo grado, il pm, riconoscendo le attenuanti generiche, aveva chiesto trent’anni di reclusione per Vincenza Esposito, ma la condanna in appello andò oltre. Per gli altri, tra cui Emanuele Esposito e Alessandro Daniello, la condanna è stata carcere a vita. Antonio Genidoni, capo clan e figlio del defunto boss “Pierino” Esposito, assassinato in un agguato pochi mesi prima, ha sempre professato la sua innocenza. Tuttavia, la sua difesa e le accuse ai pentiti che lo hanno incriminato non hanno convinto i giudici.
Il raid giunse a pochi mesi dall’omicidio del capoclan Pietro Esposito, padre di Antonio Genidoni, assassinato di domenica pomeriggio in piazza San Vincenzo, nel cuore del quartiere Sanità. Alla strage di via Fontanelle seguì, il 7 maggio 2016, l’assassinio del padre e del fratello di Emanuele Esposito, trucidati nella loro autofficina a Marano.
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