La crisi occupazionale che coinvolge la Trasnova Srl, azienda logistica con una commessa strategica presso lo stabilimento Stellantis “Giambattista Vico” di Pomigliano d’Arco, ha raggiunto un punto critico. La mancata chiarezza sul rinnovo del contratto con Stellantis mette a rischio il futuro di 60 lavoratori, creando una tensione crescente sia a livello aziendale che sociale.
Secondo quanto riportato unitamente dai sindacati Fiom e Fismic, Trasnova si trova in una situazione di grande incertezza. La commessa con Stellantis, che rappresenta il cuore delle operazioni aziendali, scadrà nei prossimi giorni. Nonostante ripetute richieste di incontro, Stellantis non ha fornito rassicurazioni in merito al rinnovo, spingendo i lavoratori ad attivare lo stato di agitazione.
Le tensioni sono esplose il 5 novembre scorso, con uno sciopero di otto ore per turno. Solo allora Stellantis ha accettato di partecipare a una riunione telematica, ma, come denunciato dai sindacati, l’azienda automobilistica ha ignorato il tema cruciale del rinnovo della commessa, lamentandosi invece delle proteste dei lavoratori.
Il rischio di escalation
La situazione rischia di degenerare ulteriormente. I lavoratori, già esasperati, potrebbero intensificare le proteste, creando disagi significativi sul territorio, come blocchi stradali. Questo scenario preoccupa anche per le possibili ricadute sull’ordine pubblico, in un contesto già delicato come quello della provincia di Napoli.
L’intervento della Prefettura
In risposta a questa impasse, i sindacati hanno richiesto un intervento diretto della Prefettura di Napoli. L’obiettivo è convocare Stellantis e Trasnova per una discussione trasparente e risolutiva. Una riunione è stata fissata per il 25 novembre presso la Prefettura, con la speranza di trovare una soluzione che possa salvaguardare i posti di lavoro e prevenire ulteriori tensioni sociali.
Un futuro incerto
Questa vertenza rappresenta un esempio lampante delle difficoltà che molte aziende e lavoratori devono affrontare in un settore, quello della logistica, già sottoposto a pressioni crescenti. La mancanza di dialogo da parte di Stellantis non solo mette a rischio l’occupazione, ma solleva interrogativi sulla responsabilità sociale delle grandi aziende nei confronti del territorio in cui operano.
La comunità e le istituzioni sono chiamate a fare fronte comune per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e preservare la stabilità economica e sociale dell’area. La riunione del 25 novembre sarà un banco di prova decisivo per il futuro della Trasnova e per il destino di 60 famiglie di Pomigliano d’Arco.
Articolo pubblicato il giorno 20 Novembre 2024 - 11:19