Cronaca di Napoli

Uccisi per essere rivenduti i due squali volpe ritrovati a Torre del Greco

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I due squali volpe trovati morti spiaggiati a Torre del Greco la settimana scorsa sono stati uccisi in maniera volontaria da pescatori professionisti che hanno usato la tecnica del palangaro. E’ quanto emerge dall’autopsia effettuata ieri dagli esperti della Stazione Zoologica Anton Dohrn.

La femmina tra l’altro era gravida di quattro cuccioli. L’autopsia ha rivelato che gli animali sono stati catturati con un amo da pesca e poi abbandonati. I pescatori, probabilmente utilizzando la tecnica del palangaro, avrebbero intenzionalmente catturato gli squali con l’obiettivo di venderli illegalmente.

La carne di squalo, sebbene non pregiata, è commestibile e il commercio di specie protette è un reato. Gli squali volpe, si legge nel report, “sono stati ritrovati con la coda legata a una cima e vincolati a un corpo galleggiante. L’esame autoptico ha evidenziato una lesione compenetrante associata a un processo emorragico nell’area del cavo orale, compatibile con l’infissione di un amo da pesca”.

L’episodio sottolinea l’impatto negativo delle attività umane sulla biodiversità marina. La pesca non selettiva, come quella con il palangaro, rappresenta una grave minaccia per molte specie di squali, già a rischio di estinzione nel Mediterraneo.

La Stazione Zoologica Anton Dohrn ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare i pescatori sulla necessità di proteggere queste creature marine e ha lanciato un appello per una maggiore tutela delle specie di elasmobranchi.

Oltre 50 le specie di squali presenti nel Golfo di Napoli

E sono oltre 50 le specie di squali e razze presenti, anche solo occasionalmente, nel golfo di Napoli: dal piccolo gattuccio al grande squalo elefante, la lista include squali di profondità, come il pesce porco o il capopiatto, ma anche razze e trigoni – che vivono sui fondali sabbiosi – e “vagabondi” d’alto mare come lo stesso squalo volpe, il mako e la verdesca, più eccezionalmente lo squalo bianco (nel 1920 ne fu recuperato un esemplare enorme a Procida).


Articolo pubblicato il giorno 5 Novembre 2024 - 08:28

Rosaria Federico

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Rosaria Federico

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