Napoli. Si cerca la pistola con la quale il 17 Ldm giovane rampollo di una famiglia legata al clan Aprea di Barra ha ucciso l’altra notte il giovane calciatore Santo Romano nella piazza di san Sebastiano al Vesuvio mentre cercava di fare da paciere tra un amico e l’assassino al quale era stata pestata una scarpa.
il giovane, difeso dall’avvocato Luca Raviele, si trova in una struttura minorile in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip del Tribunale per i minorenni che si svolgerà nella giornata di domani.
I carabinieri della compagnia di Torre del Greco, che stanno conducendo le indagini, sono alla ricerca dell’arma ma anche di chi può avergliela fornita. Intanto nell’inchiesta c’è anche il nome del ragazzo che era con lui nella Smart e con la quale sono scappati subito dopo gli spari che hanno anche ferito un amico della amico e sfiorato un terzo.
Il 17enne era già gravato da numerosi precedenti penali. Denunce e anche un arresto per spaccio di droga. Ai carabinieri per chiudere il caso in poche ore è bastato visionare alcune immagini di circuiti di video sorveglianza del comune in provincia di Napoli per arrivare all’auto del ragazzo e a lui. Era sotto casa, nel quartiere napoletano di Barra.
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