Siena. Assolto il presunto “basista”, condannati i due esecutori della rapina alla filiale Chianti Banca Credito Cooperativo di San Gimignano, avvenuta il 30 marzo 2022 e fruttata un bottino di oltre 152mila euro.
Secondo l’accusa, Gennaro Perez, 33 anni, originario di Napoli, sarebbe stato il complice esterno, incaricato di vigilare sull’area attorno alla banca durante il colpo.
Tuttavia, il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Siena ha stabilito per lui l’assoluzione, respingendo così la richiesta del pubblico ministero, che aveva domandato otto anni di reclusione per tutti gli imputati.
Dopo il giudizio abbreviato, il giudice ha invece condannato i due autori materiali della rapina, Vittorio Tascone, 28 anni, e Luigi Moschera, 29 anni, rispettivamente a cinque anni di reclusione.
La condanna, in virtù delle recenti disposizioni della legge Cartabia, potrebbe ridursi a quattro anni e due mesi se non sarà presentato ricorso. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Paolo Bufalini, Luigi Poziello e Guido Iaccarino.
La dinamica della rapina: minacce e sottrazione di 152mila euro
La rapina si è svolta pochi minuti prima della chiusura della filiale. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, i due rapinatori, Tascone e Moschera, erano entrati nella banca con il volto coperto da maschere e cappelli, mentre Perez e un complice, non identificato, presidiavano l’esterno come “pali”.
Una volta all’interno, Tascone avrebbe minacciato il vicedirettore con un cutter, intimandogli di non opporre resistenza con frasi come: “È in corso una rapina. Non cercate di fregarci. Non fate cazzate.”.
Sotto minaccia, il vicedirettore è stato costretto a sbloccare le casseforti del bancomat e del caveau, permettendo così ai rapinatori di impadronirsi di 152.710 euro in contanti, cifra che è stata sottratta alla filiale e ai suoi legittimi proprietari.
Articolo pubblicato il giorno 24 Novembre 2024 - 11:58