È ufficiale: Claudio Ranieri sarà di nuovo l’allenatore della Roma. Per la terza volta, il tecnico testaccino torna sulla panchina giallorossa, riprendendo le redini della squadra in un momento di crisi. Un déjà vu per la tifoseria, che ricorda bene i suoi precedenti in panchina, nel 2009 e nel 2019. Anche stavolta, Ranieri è chiamato a risollevare le sorti della Roma dopo un esonero a stagione in corso: nel 2009 subentrò a Luciano Spalletti, sfiorando lo scudetto con una storica rimonta sull’Inter, poi nel 2019 fu chiamato a sostituire Eusebio Di Francesco, e oggi prende il posto di Ivan Juric, esonerato dopo la sconfitta per 3-2 all’Olimpico.
“Mi hanno chiamato per questo… pronti, arrivano i nostri,” ha dichiarato Ranieri, scherzando con l’ANSA al ritorno da un blitz londinese dove, insieme al suo agente Pietro Chiodi, ha definito i dettagli dell’accordo. Ranieri, 73 anni, non ha potuto dire di no alla chiamata della sua Roma, lo stesso sentimento che lo aveva spinto a tornare in giallorosso cinque anni fa. Dopo l’esperienza salvifica con il Cagliari, aveva deciso di ritirarsi, ma la proposta della Roma ha avuto la meglio sulla “pensione” e domani guiderà il primo allenamento della sua nuova avventura, con un contratto fino a fine stagione.
La tifoseria accoglie il ritorno di una figura simbolo della romanità, ma la scelta di Ranieri non è stata la prima opzione per i Friedkin. Nei giorni scorsi, la proprietà aveva avviato contatti con vari allenatori per sostituire Juric, ma senza successo. Le trattative con Roberto Mancini si sono rivelate troppo complesse da chiudere in tempi brevi, mentre Rudi Garcia, sebbene sondato, non ha pienamente convinto i dirigenti. Anche Vincenzo Montella, inizialmente favorito, ha visto sfumare la possibilità a causa dell’impegno da commissario tecnico della nazionale turca e di una clausola da rescindere, troppo costosa in tempi rapidi. Sfumate anche le ipotesi Edin Terzic, Frank Lampard, Graham Potter e Massimiliano Allegri, i Friedkin hanno quindi deciso di puntare su Ranieri, richiamandolo a casa.
Ranieri ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2025, con l’opzione di entrare nello staff dirigenziale del club a fine stagione, assumendo un ruolo di direttore tecnico con potere decisionale e funzione di collegamento tra squadra e proprietà. Un progetto che sembra andare incontro alla necessità di stabilità e identità per la squadra, dopo giorni di riunioni e decisioni prese tra hotel e uffici londinesi.
Il compito che attende Ranieri è tutt’altro che semplice: tra Napoli, Tottenham e Atalanta, il nuovo tecnico della Roma si troverà subito di fronte a sfide di alto livello. Tuttavia, la proprietà spera che la scelta di un uomo carismatico e legato al club come Ranieri possa rappresentare il punto di svolta in una stagione difficile, ma non ancora compromessa, e riportare la Roma in corsa per un piazzamento in Champions League.
Inizia così l’ennesimo capitolo di una storia tra Ranieri e la Roma che sembra destinata a proseguire, con l’entusiasmo di un tecnico esperto che ha già dimostrato di saper motivare e compattare una squadra in difficoltà. La sfida è lanciata: per Ranieri e la Roma, è tempo di ritrovare la strada verso l’Europa.
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