Avellino. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 18 anni di reclusione per Elena Gioia, stabilita in Appello. Annullata invece la condanna di Giovanni Limata, ex fidanzato di Elena, a cui era stato riconosciuto un parziale vizio di mente: il suo caso sarà riesaminato in un nuovo processo di secondo grado.
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Dopo il ricorso presentato dagli avvocati Rolando Iorio e Livia Rossi, si attendeva con grande interesse la decisione della Prima Sezione Penale della Cassazione. Il Procuratore Generale aveva richiesto il rigetto del ricorso di Elena Gioia, mentre per Limata aveva proposto l’accoglimento parziale di un secondo motivo di ricorso presentato dall’avvocato Iorio, limitatamente al trattamento sanzionatorio.
La Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso di Elena Gioia, confermando la condanna e obbligandola al pagamento delle spese processuali. Per Giovanni Limata, invece, è stato accolto il ricorso riguardante la rideterminazione della pena: la sentenza è stata annullata solo per quanto concerne il trattamento sanzionatorio, con rinvio a una diversa sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli per una nuova valutazione. Si prevede che la pena di Limata possa essere ulteriormente ridotta.
In Appello, lo scorso 15 aprile, la IV Sezione della Corte d’Assise di Napoli, presieduta dalla giudice Ginevra Abbamondi, aveva già ridotto la pena di Limata da 24 a 18 anni, riconoscendo un vizio parziale di mente che prevaleva sulle circostanze aggravanti. Anche Elena Gioia aveva ottenuto una riduzione della pena per la prevalenza delle attenuanti generiche, ma senza il riconoscimento di un vizio mentale.
In primo grado, il 24 maggio 2023, la Corte d’Assise di Avellino aveva condannato entrambi gli imputati a 24 anni di carcere, ritenendoli responsabili del pianificato omicidio di Aldo Gioia, commesso in concorso.
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L'ultime notizie su Elena e Giovanni sono interessanti ma un po' confusi, non capisco come mai la pena di Limata sia stata ridotto. Dovrebbero essere chiari su questi processi.
Anche io ho difficoltà a seguire la vicenda, ci sono troppe informazioni e ogni volta cambia qualcosa.