Due telefoni cellulari sono stati rinvenuti e sequestrati dalla Polizia Penitenziaria nel campetto di calcio all’esterno del carcere minorile di Nisida, a Napoli. Gli apparecchi erano stati abilmente occultati all’interno di un pacco di biscotti. L’episodio solleva sospetti sul possibile coinvolgimento di terze persone che avrebbero introdotto fraudolentemente i dispositivi, presumibilmente destinati ai giovani detenuti.
L’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp) ha espresso il proprio plauso al personale dell’istituto penale minorile per il costante impegno nel garantire la sicurezza e l’ordine interno, senza trascurare la missione rieducativa dell’ente.
“In merito all’introduzione illecita di telefoni cellulari nelle strutture detentive, ribadiamo con forza la necessità di intensificare i controlli e le attività di prevenzione,” dichiarano Ciro Auricchio, segretario regionale dell’Uspp, e Giuseppe Moretti, presidente nazionale. “È fondamentale potenziare la schermatura delle sezioni, previa un’accurata valutazione dei rischi, e procedere a un adeguamento degli organici, in particolare per il ruolo maschile degli agenti-assistenti, come previsto dalle piante organiche vigenti.”
L’episodio evidenzia ancora una volta le sfide legate alla sicurezza negli istituti penali, dove l’introduzione di oggetti proibiti rappresenta una criticità da affrontare con misure sempre più efficaci.
Articolo pubblicato il giorno 30 Novembre 2024 - 09:05
L’articolo fa notare cose importanti, ma la questione de telefoni cellulari dentro carcere è complicata. Serve una strategia chiara e non solo controlli. Anche le risorse per personale devono aumentare, sennò diventa tutto più difficile.