Don Franco Rapullino, parroco della chiesa di San Giuseppe a Chiaia, Napoli, che nel 1990 pronunciò dall’altare un forte appello ai giovani (“Fuitevenne ‘a Napule”) in seguito all’omicidio del piccolo Nunzio Pandolfi di 21 mesi, ucciso dalla camorra insieme al padre Gennaro, esprime senza mezzi termini il suo disappunto per Parthenope, il film di Paolo Sorrentino.
In un’intervista al ROMA, il sacerdote critica in particolare alcune scene legate al culto di San Gennaro, definendo “offensiva” la rappresentazione del miracolo e della figura di un cardinale. “Non ha diritto di essere così blasfemo,” afferma, “la satira è una cosa, ma per i napoletani San Gennaro è sacro.
In quelle scene, dove inserisce un cardinale profanatore, ha reso disgustoso ciò che è più caro alla nostra gente, presentandoli come grotteschi nella loro fede, che invece è genuina.” Don Rapullino aggiunge: “Napoli è migliore di quella mostrata in quel film; non c’è nulla di apprezzabile. Sembra che tutto, a Napoli, ruoti attorno a potere, ambizione, sesso e denaro.”
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