Ieri mattina è stata montata a Napoli una nuova insegna che ha immediatamente catturato l’attenzione dei passanti. L’insegna recita in dialetto napoletano: “Cca’ sta o’ cess” (“qui c’è il bagno”), una scritta che non è passata inosservata, finendo subito nei selfie dei turisti sia italiani che stranieri.
La nuova installazione ha suscitato reazioni contrastanti. Da una parte, molti hanno espresso stupore e ironia per l’inusuale scelta. Dall’altra, non è mancato il disappunto, accompagnato da qualche perplessità. Tuttavia, l’iniziativa di pubblica utilità ha ricevuto anche molti consensi, con persone che hanno esclamato: “Era ora”, plaudendo all’idea di segnalare chiaramente la presenza di un servizio così essenziale.
Dopo aver attirato oltre sei milioni di visitatori nel 2023, l’opera muraria dedicata a Diego Maradona a largo Maradona si arricchisce di un nuovo servizio, molto atteso dai fan e turisti. Come anticipato dal quotidiano Repubblica, la “Bodega de Dios”, storico locale profondamente legato al leggendario campione argentino, ha introdotto bagni pubblici accessibili con una tariffa simbolica di 1 euro.
Questi servizi igienici, progettati per garantire comfort e praticità, includono anche un fasciatoio per bambini. L’apertura, prevista per i prossimi giorni, risponde alla necessità di infrastrutture di base in un’area che ha visto una crescente affluenza di pellegrini calcistici e turisti.
Tra i promotori di questo progetto c’è Antonio “Bostik” Esposito, custode morale del murale e uno dei volti storici del quartiere. Esposito fu coinvolto nella realizzazione del primo murale di Maradona nel 1990, un’opera nata da una colletta dei tifosi e realizzata dall’artista Mario Filardi in occasione del secondo scudetto del Napoli.
Il boom turistico postumo alla scomparsa di Maradona nel 2020 ha trasformato la zona circostante il murale in un vivace hub culturale e commerciale. Nuove attività commerciali, come pizzerie, friggitorie, bar, e negozi di merchandising calcistico, sono sorte intorno al murale, insieme a un museo dedicato al Pibe de Oro, creato dalla famiglia Vignati.
L’iniziativa dei bagni pubblici non è una novità per Napoli. Precedenti simili includono “Se ti scappa” in via dei Tribunali e altri progetti in corso come a piazza del Gesù, seguendo una tendenza comune nelle città turistiche europee.
Contemporaneamente, alla “Bodega de Dios” si procede con il restauro del murale di Maradona, affidato all’artista argentino Juan Pablo Jimenez, noto per il suo lavoro nella zona. Jimenez si occuperà di ridare vita e splendore all’icona che rappresenta non solo Napoli, ma il calcio mondiale.
Questo nuovo servizio non solo risponde a una necessità pratica, ma rafforza ulteriormente il legame tra la città di Napoli e il suo amato figlio adottivo, Diego Armando Maradona.
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