Il vice premier e ministro ha espresso preoccupazioni riguardo alla gestione dei cittadini stranieri irregolari in Italia, sottolineando come una parte significativa delle aggressioni sia attribuibile a questi individui. Durante l’inaugurazione di Eicma, ha evidenziato il caso di un aggressore di origine egiziana che, secondo alcune decisioni giudiziarie, non può essere espulso in quanto l’Egitto è considerato non sicuro, nonostante il flusso turistico di 15 milioni di visitatori annuali.
Secondo il ministro, un paese normale dovrebbe avere la facoltà di rimandare nei loro paesi di origine gli stranieri che commettono reati, specialmente coloro che si trovano in Italia senza un regolare permesso. Questa situazione, a suo avviso, mette in luce la necessità di una revisione delle politiche di espulsione per garantire maggiore sicurezza all’interno del paese.
L’argomento ha sollevato un dibattito sulla necessità di bilanciare i diritti umanitari e la sicurezza nazionale, soprattutto in contesti dove l’incremento delle aggressioni alimenta la preoccupazione pubblica.
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