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Melito, con comunità Casa di Ros e Upendo: uno schiaffo alla mala e una carezza alla legalità

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Melito. «Nei nostri territori, dove la mentalità mafiosa è radicata, bisogna costruire iniziative positive. L’apertura di queste due strutture rivolte ai giovani e alle famiglie in difficoltà rappresenta oggi uno schiaffo alla malavita e una carezza alla legalità».

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Con queste parole Giovanni Leonardi, presidente della cooperativa “Mondo in Cammino”, ha inaugurato, nella giornata di mercoledì 27 novembre, la Casa di Ros e Upendo, due appartamenti, ubicati nel Parco Margherita in via delle Ginestre a Melito di Napoli, che un tempo erano di proprietà di esponenti della criminalità organizzata.

Un alloggio è destinato ai minori, l’altro invece sarà una comunità educativa a dimensione familiare. «Il nostro obiettivo – ha aggiunto Leonardi – è aiutare i ragazzi ad affrancarsi da ambienti malsani, e dare a questi giovani e alle famiglie, che vengono da situazioni di disagio assurde, principi di legalità e una sana educazione».

I due beni confiscati, e riutilizzati, sono stati dedicati a Rosario Mauriello, vittima innocente della criminalità organizzata (fu ucciso per un errore di persona l’11 gennaio 1994, aveva 21 anni). Una targa con la foto di Rosario – che sarà affissa nella struttura la Casa di Ros – è stata scoperta durante la cerimonia.

Un momento di forte commozione soprattutto per i genitori e la sorella di Rosario Mauriello, presenti all’inaugurazione. «Io e la mia famiglia siamo qui per ringraziare tutti coloro che hanno fatto sì che questo progetto così nobile potesse essere realizzato – ha detto la sorella di Rosario, Lucrezia Mauriello -. La mancanza di rosario è forte, non ci abbandonerà, come non ci abbandonerà il dolore accompagnato dalla rabbia per una morte ingiusta.

Tuttavia noi siamo orgogliosi che si faccia memoria con messaggi di umanità, trasparenza, altruismo che poi si vanno a concretizzare in questi progetti». «Questo progetto ci fa onore perché è a rivolto a bambini, adolescenti che andranno a vivere in un bene confiscato alla malavita, la stessa malavita che ci ha portato via Rosario per uno scambio di persona.

Siamo sicuri – ha concluso Lucrezia Mauriello – che lui da lassù poserà uno sguardo su queste due strutture e accompagnerà questi piccoli, questi adolescenti e aiuterà gli operatori che sicuramente porteranno a termine il progetto».

Al taglio del nastro era presente anche il sub commissario prefettizio Daniela Rossi, a nome del commissario prefettizio Francesco Antonio Cappetta che sta reggendo ad interim il Comune di Melito. «Questo progetto ha una duplice valenza: si dà a dei bambini che hanno vissuto in una situazione di disagio una nuova opportunità, una speranza di crescere all’insegna di valori quali la legalità, il rispetto, la giustizia e la solidarietà.

Ma al tempo stesso questo progetto rappresenta un segno di riscatto del territorio dal momento che queste strutture sono state realizzate in beni confiscati alla camorra. Soprattutto è significativo che questo bene venga dedicato a Rosario, la cui memoria resterà sempre viva su questo territorio».


Articolo pubblicato il giorno 29 Novembre 2024 - 15:41

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