Alcuni degli indagati dalla Procura Europea, coinvolti in un’inchiesta su una vasta organizzazione criminale legata alla mafia di Brancaccio e ai clan camorristici Di Lauro e Nuvoletta, usavano come pseudonimi i nomi dei personaggi della serie La Casa di Carta. L’organizzazione era finalizzata a frodi IVA per oltre 500 milioni di euro, e due degli indagati si facevano chiamare Rio e Berlino.
Tony Lo Manto, esponente mafioso di Brancaccio coinvolto nell’inchiesta, ricordava i tempi in cui, con le estorsioni per Cosa Nostra, guadagnava appena poche centinaia di euro al mese.
“Mi sono accontentato certe volte di duecento euro al mese… Ho smesso di fare certe cose… lo sai. Se avessi continuato, oggi non sarei qui a parlare con te! Forse avrei quindici o vent’anni… l’ergastolo… chi lo sa? Questo me lo sono preso come il mio lavoro!” diceva. Non sapendo di essere intercettato, aggiungeva: “Se questa cosa va in porto, poi ci sistemiamo la vita come si deve!”
Napoli. Un'ambulanza bloccata nel traffico, una donna investita: questi sono solo gli ultimi episodi che… Leggi tutto
Sarà la Pastiera, pensata in una nuova veste: nuova forma, nuovi sapori e nuovi colori,… Leggi tutto
Napoli. Continuano i servizi speciali organizzati dalla Questura di Napoli per combattere il possesso illegale… Leggi tutto
Giorgio Magliocca ha confermato le sue dimissioni sia da sindaco di Pignataro Maggiore che da… Leggi tutto
Rubano merce nel negozio del Centro Commerciale Campania e la nascondono nel passeggino del figlio… Leggi tutto
Napoli. Questa mattina, la Polizia di Stato ha arrestato un 24enne di origini gambiane, già… Leggi tutto