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Mancino, caso Deiulemar: “Ultimi 60 giorni per richiedere l’indennizzo per i risparmiatori”

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La durata eccessiva delle procedure fallimentari in Italia continua a penalizzare i cittadini, violando il principio del “giusto processo” sancito dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

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Il noto caso Deiulemar, che ha coinvolto migliaia di risparmiatori danneggiati dalla lunga e complessa procedura concorsuale, rappresenta un esempio emblematico di questa problematica, portando alla ribalta il diritto all’equa riparazione.

L’Italia ha introdotto, con la Legge n. 89 del 2001, nota come “Legge Pinto”, uno strumento specifico per garantire un risarcimento a coloro che subiscono danni derivanti dall’eccessiva durata dei processi civili, penali o amministrativi.

Inizialmente, tuttavia, la normativa non prevedeva una diretta applicabilità per le procedure fallimentari. Solo grazie all’intervento della Corte di Cassazione e alla successiva modifica del 2012, con la Legge n. 134, è stato possibile riconoscere la legittima applicazione della Legge Pinto anche ai procedimenti concorsuali, prevedendo per questi un termine massimo di sei anni.

Con il decreto di chiusura della procedura Deiulemar, emesso il 18 aprile 2014 e reso definitivo il 18 luglio dello stesso anno, i risparmiatori danneggiati hanno ancora due mesi per richiedere un indennizzo dallo Stato, grazie alla sospensione feriale del termine di sei mesi.

Tale indennizzo, che può variare da 400 a 800 euro per ogni anno di ritardo, rappresenta un risarcimento concreto per i lunghi anni di attesa, che hanno aggravato la condizione economica di migliaia di cittadini.

L’Avv. Lelio Mancino e l’Avv. Antonio Mancino ribadiscono l’urgenza di agire tempestivamente: “Il termine per presentare la domanda è in scadenza, ed è essenziale che i risparmiatori interessati prendano subito contatto con un legale esperto per non perdere questo diritto fondamentale. Questo è un passo importante per garantire giustizia ai cittadini danneggiati.”

In un periodo storico in cui la certezza del diritto è sempre più messa alla prova, l’equa riparazione rappresenta uno strumento essenziale di tutela per ogni cittadino che si trovi ad affrontare una procedura giudiziaria dalle tempistiche irragionevoli.


Articolo pubblicato il giorno 2 Novembre 2024 - 11:16 / di Cronache della Campania


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