I sindacati sono pronti a tornare al tavolo negoziale al Ministero del Lavoro riguardante la vertenza con lo stabilimento Jabil di Marcianise, appartenente alla multinazionale americana del settore elettronico. La riunione è fissata per lunedì 11 novembre.
Questa decisione è emersa durante il coordinamento nazionale Jabil, dove hanno partecipato rappresentanti delle organizzazioni sindacali come Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm, Failms, insieme ai delegati aziendali riuniti nella Rsu.
Precedentemente, avevano scelto di non partecipare alla riunione del 31 ottobre, una decisione poi seguita anche dai rappresentanti sindacali a livello provinciale e nazionale.
Tale scelta era una reazione alla decisione del Ministero del Lavoro e del Mimit (Imprese e Made in Italy) di includere nella discussione anche la Tme Assembly Engineering Srl, azienda che dovrebbe prendere in carico il ramo di Jabil con i suoi 420 dipendenti, una soluzione proposta per evitare i licenziamenti.
La critica a questa strategia è arrivata direttamente dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che durante una visita a Marcianise ha definito la decisione sindacale come errata, sottolineando l’esistenza di un investitore pronto a mantenere il sito produttivo attivo.
Nonostante ciò, i lavoratori e i sindacati hanno rifiutato questa proposta, ricordando esperienze negative passate con aziende come Softlab e Orefice, dove i dipendenti Jabil erano stati trasferiti senza che venissero realizzati i progetti promessi.
In risposta alle richieste dei lavoratori, per la riunione dell’11 novembre, i Ministeri hanno acconsentito a procedere con le discussioni in due fasi: prima solo con Jabil, come richiesto dalla Rsu, e poi con l’intervento di Tme. La Rsu ha dichiarato la sua disponibilità a partecipare solo alla sessione con Jabil per discutere e respingere nuovamente il Piano Sociale presentato, date le numerose discrepanze riscontrate.
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