Napoli. E’ stato già individuato il killer che la notte scorsa ha ucciso nel corco di una lite tra giovanissimi il 19enne calciatore Santo Romano di Volla. Secondo quanto si apprende, a sparare potrebbe essere stato un giovanissimo, probabilmente un 17enne della periferia Est di Napoli, fuggito a bordo di un’auto.
Alla base della violenta lite degenerata ci sarebbero futili motivi. Nella sparatoria è rimasto ferito ad un gomito anche un altro 19enne, amico della vittima: si chiama Salvatore Spagnoli.
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Su quanto accaduto la notte scorsa stanno lavorando i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Torre del Greco. I militari hanno individuato il presunto responsabile analizzando le immagini delle telecamere pubbliche e private che ci sono nella zona ovvero in pèiazza capasso a san Sebastiano al Vesuvio e lungo la strada della fuga.
La vittima era il portiere della squadra di calcio ASD Micri che milita nel campionato di Eccellenza.
Stupore e sdegno: sono questi i sentimenti dominanti a San Sebastiano al Vesuvio. Parlando con i giornalisti, un padre di famiglia descrive la situazione di illegalità come un problema “che si è protratto negli anni”.
Racconta di come sua figlia, l’anno scorso, sia stata colpita da una pietra e ricoverata in ospedale: “Su questa piazza si sono verificati episodi che hanno causato disagi alle famiglie. Poi accade l’impensabile, e ci troviamo con tutti che cercano soluzioni. Ma qui non si può riparare nulla, perché stiamo parlando della morte di un ragazzo di 19 anni, e c’è paura. Come genitore, non ti senti tutelato: temi che possa accadere in qualsiasi momento e vivi nell’ansia”.
Accanto a lui, in piazza Capasso, un altro genitore esprime la sua incredulità: “È assurdo pensare che cose del genere avvengano proprio davanti al Municipio”. Un residente, osservando il Municipio da lontano, commenta: “Capita ovunque, ci dispiace per le famiglie. Prima del Covid qui era più tranquillo”.
Tra gli esercenti ancora aperti, qualcuno si mostra sorpreso, ammettendo di non sapere nulla e commenta: “È un po’ come il far west, prima non era così”. Un altro commerciante aggiunge: “Qui si radunano tanti giovani, non sappiamo cosa facciano. Non si poteva prevedere una tragedia. San Sebastiano non dovrebbe essere associata agli omicidi”.
Nel parco di via Belvedere, tra giostre e bar, diverse famiglie passeggiano con i bambini. Una coppia di un paese vicino, informata dai giornalisti sull’accaduto, riflette: “I valori non ci sono più. I genitori dovrebbero fare la loro parte, serve più controllo, ma il problema riguarda tutta Italia, non solo San Sebastiano al Vesuvio”. Tra i portici e gli esercizi commerciali, c’è anche chi preferisce non commentare o dice di non sapere nulla.
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