L’immagine di Pep Guardiola con graffi sul viso dopo il pareggio del Manchester City contro il Feyenoord ha sollevato un dibattito non solo sportivo, ma anche psicologico. Pietro Bussolotti, consigliere del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop), ha espresso preoccupazione a LaPresse riguardo al possibile impatto di questo gesto: “La scena è impressionante e sta facendo il giro del mondo. Un adulto strutturato può valutarla con distacco, ma esiste un rischio di emulazione, soprattutto tra i più giovani. Se uno come lui lo fa, perché non potrebbero farlo gli altri?”.
Bussolotti ha definito l’immagine “inquietante”, sottolineando che “Guardiola, un leader che dovrebbe saper gestire le emozioni, non ha trasmesso un messaggio positivo alla squadra”. Tuttavia, ha anche riconosciuto che il gesto può essere interpretato come una manifestazione di umanità, evidenziando la pressione vissuta dal tecnico in un momento difficile per il club. Dopo il pareggio in Champions League, il Manchester City è reduce da una rimonta subita e da una sconfitta interna contro il Tottenham in Premier League.
“Guardiola ha mostrato la sua vulnerabilità, cosa che lo rende umano, ma questo non deve giustificare certi comportamenti, soprattutto perché influenzano chi lo guarda come un modello”, ha concluso Bussolotti, aprendo la riflessione sull’importanza della gestione emotiva nello sport di alto livello.