La volata per la presidenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) è ufficialmente iniziata. La data per le elezioni è stata fissata al 3 febbraio 2025, ma al momento non ci sono candidati ufficiali in campo. L’attuale presidente, Gabriele Gravina, non ha ancora sciolto le riserve sulla sua ricandidatura, pur ammettendo di avere un solido sostegno elettorale.
“Non sono insensibile ai numeri e so di avere una base importante – ha dichiarato Gravina a margine del Consiglio Federale –. La certezza del risultato c’è, ma voglio capire se esistono i presupposti per guidare la federazione con una serenità diversa e una prospettiva solida per il calcio italiano”.
La riflessione di Gravina non è legata alla possibilità di vincere, quanto alle condizioni per affrontare un nuovo mandato. Il presidente ha sottolineato le difficoltà insite nel ruolo, tra le pressioni quotidiane e gli attacchi personali. “Servono persone disposte a sacrificare lavoro e famiglia, sapendo di diventare bersaglio di attività spiacevoli. Svolgiamo un lavoro straordinario, ma ci sono momenti in cui si supera il limite”, ha spiegato Gravina, che di recente è stato coinvolto in vicende giudiziarie legate a un presunto dossieraggio e a un’indagine per autoriciclaggio.
Prima di prendere una decisione definitiva, Gravina avvierà una serie di confronti con le componenti della federazione. “Solo dopo questi incontri scioglierò le riserve sulla mia ricandidatura”, ha affermato, aggiungendo che il termine per presentare le candidature scadrà 40 giorni prima delle elezioni, dunque le prime certezze arriveranno intorno a Natale.
Indipendentemente dalla sua scelta, Gravina ha espresso il desiderio di una candidatura unica: “A prescindere dal nome, mi piacerebbe molto vedere un grande senso di unità, come già accaduto nel 2018. I risultati, allora, sono stati evidenti”. La possibilità di un fronte compatto dipenderà anche dalla Serie A, una delle componenti più influenti nel sistema calcio italiano. Proprio in questo contesto, la Lega Serie A ha visto respinto il ricorso contro l’assemblea che aveva approvato modifiche statutarie, poi ratificate dalla FIGC e dal CONI. Gravina ha accolto con favore il segnale di distensione, sottolineando che undici club – la maggioranza – hanno chiesto di non proseguire con ulteriori ricorsi legali.
“Finalmente sta prevalendo un atteggiamento di collaborazione – ha commentato Gravina –. È una questione di buon senso per tutelare il calcio italiano”. Il presidente ha ricordato che molte richieste avanzate dalla Serie A sono state accolte dalla FIGC, anche in assenza di norme parlamentari specifiche, e ha espresso l’auspicio che tutte le venti società della massima serie trovino un accordo per il bene comune.
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