Il giovane calciatore Santo Romano è morto per difendere un amico dall’aggressione di un giovane criminale di Barra che ha fatto fuoco con una pistola per una scarpa sporcata. Come aveva fatto poco più di un anno fa Francesco Pio Valda (pure lui di Barra) agli chalet di Mergellina uccidendo il giovane pizzaiolo Francesco Pio Maimone.
Combaciano tutte le testimonianze: quelle della fidanzata Simona che ha parlato con il Tg3 regionale e con Repubblica e quelle degli amici che hanno lasciato le testimonianze al deputato Francesco Emilio Borrelli
“Voleva difendere un amico, perché la scarpa calpestata non era sua ma di un amico. Teneva molto a proteggerlo”. Ha raccontato Simona, la fidanzata di soli 17 anni di Santo Romano.
Simona ha chiesto che Santo non diventi “solo un nome in una lunga lista. Santo rappresenta molto di più e deve fare la differenza; vorrei che i suoi funerali e i cortei avessero un’enorme risonanza, per mostrare chi era e cosa ha fatto”.
“Io lotterò, se i suoi familiari non riusciranno. Lotto per lui, per il suo nome. Voglio che il suo nome sia conosciuto e rispettato. Santo avrebbe realizzato tanto nella sua vita. È un uomo straordinario, cresciuto in una famiglia altrettanto straordinaria”.
E invece durante un sopralluogo, effettuato da Francesco Emilio Borrelli e dal giornalista Pino Grazioli un amico di Santo, il 19enne deceduto, ha raccontato come si sono svolti i fatti.
“Era arrivato questo ragazzo a bordo di una macchina e una volta sceso Santo, per sbaglio, gli aveva pestato un piede Questo ragazzo si è iniziato ad alterare e Santo ci è venuto a chiamare.
Ma questo ragazzo subito ha estratto la pistola e ha iniziato a sparare. Santo è stato colpito all’addome, un altro ragazzo al gomito e un proiettile ha sfiorato un terzo nostro amico. Subito lo abbiamo portato in ospedale ma purtroppo non c’è stato nulla da fare”.
Intanto per domani, domenica 3 novembre, il parroco di San Sebastiano, Don Enzo Cozzolino, ha organizzato una manifestazione contro la violenza. Ci sarà una messa, alle 19,30, presso il santuario di San Sebastiano Martire, officiata da Don Enzo e dai parroci del territorio. Poi partirà una fiaccolata dal Santuario fino al luogo della tragedia.
Alla manifestazione hanno aderito il deputato Francesco Emilio Borrelli, il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, Giuseppe Panico, Mimmo Filosa, presidente di Unipan, le associazioni del territorio e la Pro Loco. “Aderiamo con convinzione a questa manifestazione – afferma Mimmo Filosa – per dire no alla violenza dilagante che si sta appropriando delle nostre strade”.
“Chiedo che l’autore di questo reato così vergognoso sia punito come merita, senza sconti ne attenuanti. A poche ore dall’omicidio, sui social, già sono apparse le foto dell’assassino. Si mostra trionfale, assieme agli amici, mimando una pistola con le mani.
Immancabili le scritte “Siete la mia vita”, “Ti amo, sto sempre con te”, “Io e te fino alla morte”. Contro questi baby criminali, già pronti a uccidere a sangue freddo e senza ragione, bisogna reagire con fermezza. Nessuno resti impunito”.Ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra.
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