Cronaca di Napoli

Diego junior: “Papà mi ha dato tanto, non ho rimpianti”

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Napoli. Quattro anni dopo la scomparsa di Diego Armando Maradona, il mondo continua a celebrare il mito del campione argentino, ma per Diego Armando Maradona jr., figlio del Pibe de Oro, il 25 novembre rappresenta un momento intimo di riflessione e memoria.

“Per gli altri, il 25 novembre 2020 e’ stato il giorno in cui hanno perso Maradona. Io, invece, ho perso mio padre”. racconta all’AGI, sottolineando la dimensione personale di un legame spesso oscurato dall’immensita’ della figura pubblica. “Per me e’ un grande orgoglio portare il suo nome, ma anche una grande responsabilita’.

Cerco ogni giorno di onorarlo per quello che e’ stato, per quello che e’ e per quello che sara’. Voglio farlo ricordare nel miglior modo possibile”. Nonostante il tempo passato insieme sia stato limitato, Diego jr. conserva preziosi ricordi del padre: “Mi ha insegnato tanto e mi ha dato tanto amore, anche se a me e’ toccato viverlo poco, purtroppo.

Ricordo i momenti semplici, stare seduti su un divano, fumare un sigaro insieme e guardare le partite del Napoli. Per me erano momenti speciali, intimi, che porto sempre con me”. Tra i molti insegnamenti che Maradona gli ha lasciato, uno in particolare lo accompagna ogni giorno. “Mi ha sempre detto di non avere paura di essere onesto, perche’ alla fine le persone oneste vincono.

E’ un consiglio che mi porto dentro, lo stesso che mi hanno dato mia madre e la mia famiglia a Napoli. Lui ha dimostrato con la sua vita di vivere nella verita’, anche quando era difficile”, dice. Napoli, la citta’ che idolatra Maradona, ha un ruolo speciale anche per Diego jr. che sente il legame profondo tra suo padre e il popolo napoletano. “Voglio ringraziare i maradoniani di tutto il mondo. In questi giorni di tristezza, il loro amore mi da’ forza e allevia un po’ il dolore.

E’ come se riuscissero a trasformare la sofferenza in energia positiva”, sottolinea. E se potesse dirgli qualcosa oggi? Diego Jr. sorride e riflette: “Gli ho gia’ detto tutto cio’ che dovevo dirgli quando era in vita. Non ho rimpianti. Ora voglio solo che sia orgoglioso di me, di quello che sono come uomo, come padre e come persona. Essere un buon figlio puo’ essere complicato, ma essere un buon padre e’ fondamentale. E questa e’ la mia priorita’: che lui possa vedermi come un buon padre per i miei figli”.


Articolo pubblicato il giorno 25 Novembre 2024 - 20:25

A. Carlino

Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania Da sempre attento osservatore della società e degli eventi. Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.

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A. Carlino

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