Nel parco Verde di Caivano i boss gestivano e organizzavano le piazze di spaccio e il traffico di droga come imprenditori. Pusher e vedette al lavoro 24 ore su 24. Una tabella per modulare lo smercio di sostanze stupefacenti.
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E a tre anni dal maxi blitz con oltre 50 arresti in tutta Italia arriva la dura condanna della Corte di Appello di Napoli nei confronti 39 tra boss e affiliati per oltre 350 anni di carcere.
I gestori delle 14 piazze di spoaccio ricevevano la protezione, l’assistenza legale in caso di arresti. Il tutto in cambio di forniture continue di ogni tipo di droga a prezzi imposti oppure al pagamento di una tangente mensile per ogni capo piazza di sessantamila euro, a prescindere dell’andamento dello smercio e anche in caso di arresti.
L’inchiesta, coordinata dalla DDA di Napoli, aveva permesso di disarticolare un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga su larga scala. Le indagini hanno rivelato che il Parco Verde era diventato una vera e propria “piazza di spaccio” a cielo aperto, una delle più grandi d’Europa, dove venivano venduti stupefacenti di ogni tipo a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il giro d’affari era stimato intorno ai 100mila euro al mese.
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