Napoli. il tetto di un palazzo che si trova nelle vicinanze del carcere di Secondigliano era usata come la pista di lancio dei droni con i quali il clan della Vanella Grassi introduceva nel penitenziario di tutto: dalla droga, ai cellulari, alle sim. Ma anche profumi di lusso e altri oggetti.
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C’era anche chi tra i dodici arrestati ieri dall’operazione della squadra mobile di Napoli, coordinata dalla Dda, che appunto utilizzando i telefonini faceva anche gli ordini su Amazon. A capo dell’organizzazione vi era Nico Grimaldi con Carmine Casaburi, detenuti e che dall’interno del carcere assicuravano ai detenuti un servizio di consegna a domicilio di ogni genere.
Droni di ultima generazione, pilotati da Nicola Vellucci e partiti dal campo nomadi o da un palazzo di fronte al carcere, sfidavano i sistemi di sicurezza per consegnare pacchi nelle celle. Le indagini, condotte attraverso intercettazioni e arresti in flagranza, hanno portato alla luce un’organizzazione ben strutturata, dove ognuno aveva un ruolo preciso: Grimaldi, il capo, la madre Rita Pitirollo, la moglie Addolorata De Falco e il “dronista” Vellucci.
Il 6 ottobre dello scorso anno fu arrestato Nicola Vellucci, individuato come il “dronista” che riceveva 500 euro per ciascun viaggio. La tecnologia usata era all’avanguardia: i droni volavano sopra i sistemi di protezione del carcere, costituiti da grandi antenne radar, per poi abbassarsi in corrispondenza della finestra della cella, dove un detenuto attendeva la consegna.
Alcuni dialoghi intercettati, pubblicati oggi da Il Roma, non hanno lasciato dubbi, secondo la procura. Eccone un estratto:
Grimaldi: “Sempre le stesse cose… Senti, ma quel “coso” mio chi lo tiene? Il “giocattolo”?» (riferimento al drone, scrive la procura). De Falco: «Sta qua». Grimaldi: «Ah, e controlla un poco le batterie perché oggi alle cinque questo viene (riferimento al dronista, ndr)». De Falco: «Io quando lo portai, le caricai al massimo». Grimaldi: «Eh no, l’ultima volta che è venuto era scarico al massimo… tutto quanto!».
Un’altra conversazione interessante, avvenuta il 22 ottobre 2023, vede coinvolti Grimaldi e la madre Rita Pitirollo. Anche qui il drone è l’argomento principale:
Grimaldi: «O’ core, ma levami una curiosità… ma… sei andata qualche volta con Stefano?». Pitirollo: «Come!» (affermazione, ndr). Grimaldi: «Quando provasti questo qua, l’ultimo, senza GPS…». Pitirollo: «Eh! Eh!». Grimaldi: «Accende una luce verde sotto?». Pitirollo: «Eh!». Grimaldi: «A posto, perché quello si è fissato che tiene il GPS e accende la luce verde… ho detto: no».
RITA PITIROLLO (CARCERE)
NICO GRIMALDI (CARCERE)
ADDOLORATA DE FALCO (CARCERE)
ANTONIO SALVATI (CARCERE)
CIRO PETROZZI (CARCERE)
SERGIO CECERE NAPOLI,
GIUSEPPE EFFUSO (CARCERE)
ANNA CATALDO (CARCERE)
NICOLA VELLUCCI (CARCERE)
GAETANO GRIMALDI (CARCERE)
MARIO ORSI (DOMICILIARI)
CARMINE CASABURI (CARCERE)
RITA SCARALLO (DOMICILIARI)
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Ma che vergogna, non si può credere a cosa si arriva pur di fare soldi illegalmente
Incredibile come riescano ad organizzare tutto ciò da dentro il carcere, ma alla fine la legge ha fatto il suo dovere e li ha arrestati.
Questo articolo è interessante ma ci sono tropi errori nel testo. I droni che portano le cose nel carcere è una cosa incredibile, ma mi chiedo come sia possibile che nessuno se ne accorge. È una situazione pericolosa e preoccupante. Spero che le autorità facciano qualcosa di più per fermare queste attività illecite.