Un angelo con la maglietta da portiere numero 1. Così è raffigurato Santo Romano, il giovane ucciso a San Sebastiano al Vesuvio sabato notte, in una delle cinquanta lettere esposte oggi dai suoi amici di scuola presso l’istituto ‘Archimede’ nel quartiere Ponticelli di Napoli.
Le lettere, una per ogni classe dell’istituto superiore, erano state preparate per un flash-mob previsto per oggi davanti alla scuola, ma è stato posticipato a domani per permettere agli amici di Santo di partecipare ai funerali pomeridiani nella chiesa di Casoria.
I messaggi, alcuni diretti a Santo, sono stati affissi su una bacheca all’entrata delle aule da compagni e compagne vestiti di nero, in segno di lutto.
Anche la madre del diciassettenne assassino reo confesso ha scritto una lettera ieri per chiedere perdono alla famiglia della vittima, perdono che tuttavia non è evidente nello striscione appeso sulla facciata della scuola con la scritta “Santo come Abele ucciso per mano di Caino”.
Le lettere dei ragazzi, piene di amore e di ricordi, mettono in risalto il disegno dell’angelo Santo con una maglia gialla e il numero uno, che, come sapeva fare bene nel campionato di Eccellenza, ha appena parato il pallone.
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